Dice Céline che tutto ciò che è veramente interessante accade sempre nell’ombra. Non sappiamo nulla della vera storia degli uomini.
L’autore di “Viaggio al termine della notte” e di altri capolavori, aveva ragione. La sua, lucida, follia gli faceva vedere le cose in una luce diversa. E, appunto, quella luce gli rivelava l’ombra.
Sapeva bene che per greci e romani, che pure la Storia inventarono, questa era, essenzialmente, esercizio retorico. Contava che la narrazione fosse “persuasiva”. Non che fosse “vera”.
A differenza degli Antichi, noi abbiamo il culto, idolatrico, della Storia. Rigorosamente al singolare, e con la maiuscola. E guai ad insinuare un dubbio, indicare una crepa, scoprire un anello che non tiene. Si rischia l’ostracismo. O la clinica psichiatrica.
La storia resta, per lo più, in un cono d’ombra. A partire dalle origini dell’uomo. Le scoperte archeologiche – in Turchia, nei Balcani- mettono chiaramente in discussione il dogma che la vita sociale, urbana, i culti religiosi, le istituzioni civili abbiano avuto inizio solo con la, cosiddetta, Rivoluzione Neolitica. Sempre più emergono dalle sabbie misteriose città, popolose, con Templi, una organizzazione politica e religiosa palese. E tuttavia risalgono molto più indietro. Al paleolitico. Quando, secondo la versione ufficiale, i nostri antenati dovevano vivere in piccoli gruppi di cacciatori. Dormire in spelonche. Privi di una qualsiasi cultura non elementare.
Emergono dalle sabbie. Ma vengono subito risepolte nell’oblio. Riposte nell’ombra. Non si deve neppur osare di incrinare la narrazione ufficiale. Forse perché se togli un mattone dal basamento, tutto l’edificio rischia di crollare…
E soprattutto rischiano di crollare i piani più alti. Gli attici che rappresentano la storia recente. Il nostro presente. E, se vogliamo, la nostra “memoria condivisa”.
Già…condivisa. Diffusa e comune. Accettata. Ma…da dove viene tale memoria. È davvero nostra, o è solo una vulgata indotta? Che ci ipnotizza. E ci impedisce di vedere…altro. Ovvero ciò che sta nell’ombra. Che, come dice Céline, è la parte maggiore.
Intendiamoci. Non si tratta di fare i revisionisti. O, peggio, di urlare al gomblotto! degli alieni, dei rettiliani, delle Logge Nere…o di chi preferite. Complottisti, terrapiattisti, revisionisti a volte svolgono una loro funzione. Mettono in luce un qualche particolare, una contraddizione che potrebbe, anzi dovrebbe indurci a riflettere. Poi, però, sommergono tutto con una marea di teorie bislacche. E, quindi, fanno, paradossalmente, un buon servizio alla Storia ufficiale che vorrebbero contestare. Il vecchio Lenin parlerebbe, sorridendo, di utili idioti.
Già Lenin…che ne sappiamo davvero di lui e della sua Rivoluzione? Di dove ha trovato gli appoggi, e fondi per portare un partitello di circa tremila iscritti in tutta l’immensità delle Russie, a sconvolgere, in pochi giorni il mondo? Non vi fa pensare?
Ma questo è solo uno degli esempi. Potremmo, anche, chiederci cosa indusse davvero Gorbachev, a capo di una delle due massime potenze mondiali, con molti problemi, certo, ma anche con una forza militare spaventosa, a lasciare che in pochi mesi tutto l’impero sovietico crollasse a pezzi. Che un pugno di dirigenti di periferia si appropiassero delle risorse pubbliche, senza pagare alcun dazio. Senza che nessuno intervenisse. Che il più potente esercito del mondo venisse, di fatto, disarmato senza sparare un colpo. Che il paese precipitasse in una crisi senza precedenti, con la gente che moriva di fame e freddo per le strade di Mosca e Pietroburgo.
Come ve lo spiegate? Credete davvero che tutto sia stato dovuto alla ritirata dall’Afghanistan, alla insostenibile sfida dello scudo spaziale statunitense…o al fatto che il popolo voleva la Coca Cola e i McDonald’s? Perché, alla fin fine, è questo che ci hanno raccontato…
E oggi? Che narrerà la Storia, quella ufficiale, di questi ultimi anni? Della terribile “pandemia”. Che è stata terribile solo perché ce lo hanno, ossessivamente, raccontato. E della guerra in Ucraina? E della crisi economica senza precedenti? Della quale subiamo ogni giorno di più i danni. Ma della quale nessuno ci parla. E quindi…per noi non esiste.
E delle altre guerre che si profilano all’orizzonte?
Forse ci verrà narrato tutto con lo stesso sistema della Leggenda del West. Gli indiani feroci e crudeli. I coraggiosi cow boy. Gli eroi di Custer. John Wayne…
Sono morti, forse, 100 milioni di, cosiddetti, indiani. Che per altro vivevano tranquilli a casa loro. Una casa che, ora, appartiene ad altri. A quelli che raccontano la Storia.
Poi ci sono i matti come Céline. Che scrutano nell’ombra. Ma, appunto sono pazzi. O peggio…