Di fronte all’imperdibile lezione natalizia di Michela Murgia sul cristianesimo e sui cristiani, i fedeli sono insorti polemizzando sul nuovo ruolo da teologa della provocatrice sarda. Ed hanno sbagliato. Perché Murgia, forte degli studi da tecnico commerciale, ha insegnato per anni come docente di religione nelle scuole. Dunque il problema non è suo, bensì della Chiesa che le ha affidato il compito di allontanare i ragazzi dalla religione. I risultati, d’altronde, sono perfettamente visibili con lo svuotamento delle chiese e dei seminari.
E se Murgia accusa di infantilismo i cattolici, forse il problema è di chi crede ancora che Monsu Bergoglio sia un difensore di quelli che si credevano fossero i valori del cattolicesimo. Senza trascurare il fatto che non era Bergoglio il Papa allorché Murgia poteva indottrinare i bambini. Certo, in Vaticano non ci si può occupare di tutti gli insegnanti sparsi per l’Italia, ma ci si dovrebbe occupare dei vertici delle chiese locali che si affidano alle troppe Murgia per cancellare ogni tradizione religiosa.
Forse, però, il vero obiettivo è proprio quello. Sempre che la Chiesa di Roma abbia ancora un obiettivo al di là della cancellazione degli “indietristi”. Ossia quei cattolici legati alle tradizioni, alla messa non trasformata in uno show di balletti e canzoncine da Sanremo degli sfigati. I modernisti del Vaticano avevano sperato che il tempo provvedesse autonomamente ad eliminare fisicamente i nostalgici di Don Camillo. E invece i seminari dei tradizionalisti hanno maggior capacità di attrazione rispetto a quelli ufficiali dove si allevano sociologi e psicologi politicamente corretti.
Ed allora va bene anche Murgia per far piazza pulita di tutto ciò che resta della Chiesa. L’ufficio stampa del Vaticano, così abile da censurare persino il Papa (come è stato raccontato con dovizia di particolari da Lo Spiffero), provvederà ad invitare la provocatrice sarda per le prossime iniziative di alta formazione teologica. Anche perché il fascistometro di Murgia è passato di moda e serve ora una puttanata analoga per mantenere un po’ di interesse sulla ex scrittrice. Un doncamillometro?