2050/60/70. Almeno il 50/60/70 li si potrebbe giocare al Lotto. Come stanno giocando i padroni del mondo riuniti in Scozia o in tranquilla attesa a Mosca e Pechino. La grande truffa è sul tavolo ed a pagarne i costi saranno i sudditi di tutto il pianeta, a prescindere dalla teorica collocazione politica dei governi. Una immensa truffa non perché la situazione ambientale non sia seria, ma per come verrà gestita l’ennesima “emergenza”. In fondo le prove per il Covid sono servite proprio a questo.
Lo si nota anche dall’atteggiamento dei giornalisti di servizio nei confronti di Cina e Russia ma, soprattutto, nei confronti dell’India. Narendra Modi, premier indiano, già non piaceva ai media politicamente corretti italiani perché osava tutelare le tradizioni indù invece di rassegnarsi all’offensiva islamica o al cosmopolitismo da multinazionali. Ed ora viene attaccato dagli stessi giornalisti perché ha ipotizzato che l’India possa raggiungere solo nel 2070 la neutralità energetica che gli occidentali si sono impegnati a raggiungere nel 2050.
Ovviamente ai gretini di casa nostra poco importa che l’India abbia il problema di garantire la sopravvivenza alimentare di 1,4 miliardi di persone. E che la trasformazione ecologica abbia costi altissimi e che qualcuno li debba pagare. In fondo Modi ha semplicemente aperto un tavolo di trattativa: volete un’India più attenta all’ambiente? Si può fare, ma pagate voi.
Perché è facile fare gli ambientalisti con i soldi degli altri. È facile imporre sanzioni a Mosca e poi pretendere che faccia uno sconto sul prezzo del gas. È facile pretendere che gli italiani facciano la raccolta differenziata dei rifiuti per poi, in cambio, aumentare a dismisura la tassa sui rifiuti.
Da un lato ci sono gli slogan, le manifestazioni dei gretini, le dichiarazioni dei leader mondiali. Dall’altro ci sono i genitori dei gretini che dovranno pagare sempre di più per questa transizione ecologica che comporterà spese folli per i nuovi smartphone dei figli, per rinnovare il loro guardaroba in versione Green, per garantire loro nuovi stili di vita. Perché le famiglie pagheranno e le multinazionali incasseranno, rottamando produzioni ormai mature ed obsolete, prive di futuro commerciale, per sostituirle con nuovi prodotti, nuovi servizi.
E le multinazionali pagheranno il 15% di tasse mentre i sudditi, per aiutare l’ambiente, continueranno a pagare il doppio, il triplo di tasse e pagheranno di più ogni prodotto, diventando sempre più poveri.
La tutela ambientale merita dei sacrifici? Sì, indubbiamente. Ma i primi a fare sacrifici dovrebbero essere le multinazionali che hanno inquinato e che, invece, si arricchiranno ulteriormente con la transizione ecologica.