Quando si accusano i giornalisti di ogni nefandezza, di ogni turpitudine, si tende ad ignorare le difficoltà del mestiere più antico del mondo (beh, in effetti ci sono somiglianze..).
Si prenda, ad esempio, la redazione di qualsiasi testata giornalistica obbligata ad occuparsi del Toro di Urbano braccino Cairo. Durante un lungo inizio di campagna acquisti senza un solo acquisto. Cosa si può mettere in pagina?
La cacciata di chi, nelle squadre giovanili, ha conquistato coppe e scudetti? Per sostituirlo con uno che, in soli 7 anni, ha ricostruito il vivaio della Spal? Non il vivaio del Barcellona in 7 mesi..

E così bisogna inventarsi articoli su articoli a proposito dell’ingaggio a parametro zero di un portiere scarso e senza richieste. Bisogna dedicarsi alle analisi dei luoghi di vacanza scelti dai giocatori che Cairo vorrebbe vedere ma che nessuno richiede.
Persino i sogni di acquisti irrealizzabili sono svaniti. Inutile insistere, perché non ci crede più nessuno. Ogni tanto qualche giornalista prova ad inventarsi una trattativa che naufraga nel volgere di poche ore perché il venditore chiedeva troppo e ad acquistarlo è stata una formazione di serie B.
Che triste mestiere, seguire il nulla cosmico di Cairo. Però, come ha spiegato Pierluigi Marengo a Tuttosport, lo scontro in atto tra Urbano ed un grande fondo finanziario americano potrebbe concludersi malissimo per Cairo. Costretto a cedere non solo il Toro ma anche il Corriere della sera. Mettendo fine alla parabola di un imprenditore convinto che risparmiare fosse meglio di investire. Come insegnava Paperon de Paperoni. Peccato fosse un fumetto.
1 commento
QUANDO SI TROPPO DI SINISTRA NON SI RIESCE NEPPURE A GESTIRE UNA SQUADRA DI CALCIO !!!