In margine al Consiglio Europeo di venerdì 19 giugno, il cancelliere austriaco Kurtz ha ribadito la sua contrarietà ai Recovery Fund. In particolare ha affermato che sarebbe assurdo dare all’Italia fondi europei attraverso questo strumento finanziario se poi il nostro paese li spendesse per provvedimenti come il Bonus Vacanze.
Ma come – deve aver pensato il primo ministro austriaco – noi dovremmo coprire di miliardi l’Italia non per rilanciarne l’economia, ma perché questi possano andare in vacanza?
Come dargli torto!
Ma se il giovane politico viennese fosse stato informato nei dettagli sul provvedimento inserito da Giuseppe Conte nel Decreto Rilancio, forse non si sarebbe preoccupato, o avrebbe scelto un’altra strada per esprimere la sua contrarietà all’erogazione dei fondi europei.
Si sarebbe accorto cioè che il cosiddetto Bonus Vacanze è un provvedimento di una tale complessità di applicazione e rivolto a un pubblico così esiguo che, con tutta probabilità, finirà con l’essere utilizzato pochissimo. Il che comporterà un esborso da parte delle casse dello Stato italiano del tutto irrilevante.
Come noto il bonus prevede uno “sconto” di 150€ per i single, 300€ per le coppie e 500€ per le famiglie con uno o più figli. Ma ciò che è passato in sordina è che solo l’80% della cifra potrà essere effettivamente utilizzato mentre il restante 20% potrà essere portato in detrazione sulla dichiarazione dei redditi del prossimo anno.
Non solo; prima della richiesta sarà necessario chiedere all’INPS l’attestazione ISEE e poi dotarsi di una identità digitale, come la Carta di Identità Elettronica. Poi si dovrà scaricare sul proprio smartphone l’app dei servizi pubblici IO, gestita da PagoPA Spa. A questo punto si potrà quindi inviare la richiesta, sempre attraverso l’app, e attendere che la stessa applicazione comunichi che il bonus è stato attivato. Una volta che il bonus sarà attivo, sempre dalla sezione pagamenti dell’app sarà possibile visualizzare il codice ed il QR-code associato, da comunicare all’albergatore al momento del pagamento del soggiorno. Per poter utilizzare il bonus, infine, è necessario verificare preventivamente che la struttura presso cui si vuole utilizzare il bonus aderisca all’iniziativa e “accetti” il bonus. Una procedura non proprio delle più immediate.
Ma non basta. Un’ISEE di 40.000€ corrisponde all’incirca a quello di una famiglia con un reddito medio basso: quindi non è assolutamente certo che la famiglia in questione riesca a mettere insieme il restante della somma per potersi recare in vacanza e alloggiare in un albergo. Al bonus vacanze non potranno accedere infatti quelle famiglie che hanno un appartamento in un luogo di vacanza, chi si recherà dai parenti e neppure chi effettuerà prenotazioni tramite i servizi on line.
Dunque? È evidente che si tratti di un provvedimento solo propagandistico.
Qualcuno lo faccia sapere a Kurtz.