La Valle D’Aosta prolungherà la zona rossa, ma non per il Covid. Questa volta i contagi paiono coinvolgere il cervello più che i polmoni. È quello che sostiene l’ex presidente della Vallée, Augusto Rollandin, che ha chiesto una risposta all’attuale governo regionale in merito alla decisione delle ferrovie di chiudere la tratta tra Ivrea ed Aosta da metà giugno a metà luglio. Un perfetto incentivo al rilancio del turismo dopo mesi di blocco, dopo la cancellazione totale del turismo invernale.

Mica si potevano programmare i lavori nel periodo di chiusura dei confini regionali. Macché, bisogna colpire i turisti che ancora si ostinano a superare i confini di Pont St. Martin dove Lamorgese aveva schierato le sue truppe.
Ovviamente i disagi legati all’unica linea ferroviaria non sono i soli. Perché l’autostrada per Aosta, che può vantare il record europeo come tratta più cara, è perennemente interessata da lentissimi lavori.
Probabilmente è un approccio voluto alla Valle. Perché la montagna è fatica, è conquista. Ed il turista deve entrare nella giusta mentalità: pagare tanto per avere poco mentre guida, trovare ostacoli da superare, magari risalire una vallata laterale dove ci sono lavori di manutenzione sulla strada, un paio di sensi unici alternati. Ma con la soddisfazione di arrivare alla meta e di pagare 30/40 euro per un tampone in modo da potersi sedere a un tavolo per mangiare una pizza che, a quel punto, costerà più di 50 euro a persona grazie al tampone.
È il turismo, bellezza.