“Il nichilista non è un delinquente nel senso tradizionale del termine, perché, per esserlo, bisognerebbe che sussistesse un ordinamento ancora valido”, annuncia Jünger in un testo occasionale per il compleanno di Heidegger, e questo ammonimento dovrebbe essere introiettato in tutti coloro che ancora hanno delle remore nel giudicare la contemporaneità.
Chiunque abbia quel sufficiente coraggio morale e quel minimo di dignità da uomo, e non da ominicchio o quaquaraquà, non può non alzare la voce e far sentire al gregge moralizzato la sua indignazione.
Si parla, spesso a vanvera, di sovversione di valori e di princìpi, citando a sproposito Nietzsche, mentre davanti agli occhi di tutti si espande una realtà in cui ogni dato di verità è sovvertito dal relativismo, dove le leggi di natura sono state soppiantate dalla volubilità, dove il bene è stato ridimensionato a convenienza e il male derubricato a debolezza: “Nei tempi antichi, barbari e feroci, / i ladri s’appendevano alle croci:/ ma nei presenti tempi più leggiadri, / s’appendono le croci in petto ai ladri”, tanto per riportare le considerazioni di Mazzini. Erano due secoli fa, e tutto ciò è davanti agli occhi, è nella quotidianità della cronaca.
Giudici che fanno le leggi, che in nome del libero convincimento liberano criminali e puniscono coloro che si sono difesi.
Professionisti della sanità che hanno tradito il giuramento in cambio di prebende, visibilità mediatica e sistemazioni di prestigio.
Case farmaceutiche che hanno comperato a milionate di euri medici, organizzazioni varie, case editrici e informazione per occultare prove e negare evidenze, sempre però sul piedistallo per pontificare e manipolare.
Poi, alla fine, ci si meraviglia che due Premi Nobel siano stati assegnati a due ricercatori che avevano suggerito precauzioni nella somministrazione del siero mRna per rischio di attivazioni neoplastiche, trombosi e miocarditi esiziali.
Politici senza vergogna alcuni che hanno tradito le promesse elettorali, opposizioni vendute al miglior offerente.
Un Papa che coopta un pregiudicato sodale con i trafficanti di esseri umani, che si presenta da laico ai funerali di un miscredente, che non ha una parola di conforto per i perseguitati della sua Chiesa.
“I nemici sono ormai talmente simili tra loro che non è difficile individuare in essi i diversi travestimenti di uno stesso potere”, annota Jünger, e lo vediamo come tutti gli apparati – politico, giudiziario, scientifico, informativo, poliziesco ecc. – siano coerentemente sinergici tra loro per sostenere un sistema totalitario. Perché, come riconosce onestamente la grande giornalista investigativa Cristina Martìn Jimenez nel suo saggio-inchiesta I piani segreti del Club Bilderberg, “La democrazia è una colossale menzogna: la democrazia non esiste”.
A questo punto, ogni uomo libero deve fare la sua parte, da solo, avendo ben chiaro che in un gioco di bari, il delinquente è chi tiene il banco, non chi lo fa saltare.