27.339 euro lordi all’anno, più 300 euro lordi al mese di rimborso trasferte. È quanto percepiscono e percepiranno i cosiddetti “Navigator”, vale a dire le tremila persone assunte con contratto a tempo determinato che avrebbero dovuto trovare un lavoro a tempo indeterminato a coloro che si intascano il Reddito di Cittadinanza.
Un’operazione fortemente voluta dal Movimento 5 Stelle che si è rivelata un totale fallimento, nonché uno spreco – l’ennesimo – di centinaia di milioni di soldi pubblici.
La applicazione che avrebbe dovuto mettere in contatto Navigator, percettori del reddito di cittadinanza e datori di lavoro, che pure è costata alcuni milioni, non esiste ancora. Non sono mai stati forniti dati certi su quanti posti di lavoro siano scaturiti da questa fantasiosa operazione, ma qualcuno ha azzardato che si aggirino intorno a una percentuale del 2% degli interessati. Per di più i tremila “cercatori di lavoro” per tutto il periodo di chiusura per la pandemia sono rimasti inattivi, ma hanno percepito regolarmente il loro stipendio. E qualcuno di loro ha persino chiesto e ottenuto il bonus coronavirus di 600 Euro.
Ma in fondo non è colpa loro. Le responsabilità si devono far risalire alle complessità burocratiche in cui si impigliano troppo spesso le pratiche che hanno a che fare con i provvedimenti pubblici. L’ Anpal, vale a dire l’ente che si interessa delle politiche attive del lavoro, non ne ha mai monitorato la produttività, e le regioni, cui competerebbe la gestione di tutte le attività connesse, non se ne sono mai occupate. Inoltre, visto che il contratto dei Navigator è un co.co.co in scadenza ad aprile 2021, molti di loro hanno già abbandonato dopo aver trovato posti, e remunerazioni, più stabili e consistenti.
Insomma, un totale fallimento, che si aggiunge agli altri di un governo che si muove in ordine sparso ma che non molla l’osso malgrado non riesca ad azzeccarne una.