Come ogni anno i piagnistei agricolo/giornalistici accompagnano il succedersi delle stagioni: troppa pioggia, troppa siccità, caldo sahariano d’estate, freddo siberiano d’inverno. Un tempo si insegnava agli aspiranti giornalisti ad evitare luoghi comuni e frasi fatte. Ora il ripetere delle banalità garantisce la conduzione dei tg nazionali. Per questo appare quasi sensazionale l’intervento di Confagricoltura Piemonte che, invece di frignare su un’inesistente emergenza idrica (sulle Alpi piemontesi e valdostane l’estate ha garantito abbondanti piogge), ha chiesto intelligentemente di utilizzare i fondi del Pnrr anche per gli interventi sulla rete idrica e su quella irrigua.
L’agricoltura – assicura Ercole Zuccaro, direttore di Confagricoltura – negli ultimi decenni ha ridotto del 30% il consumo di acqua ma solo l’11% dell’acqua piovana viene trattenuto”. Al di là delle vergognose perdite di acqua delle reti idriche, il problema è, letteralmente, a monte. Nel senso che i bacini dovrebbero venire realizzati in montagna. Già, ma a quali condizioni? Bacini e laghi artificiali, in montagna, non mancano di certo. Per produrre energia elettrica o per garantire l’innevamento sulle piste di sci. Spesso i laghi artificiali diventano un’attrattiva turistica. Ma non è sempre così.
In ogni caso in pianura dovrebbero ricordare che il territorio montano non è proprietà pubblica, di libero utilizzo. Gli agricoltori che chiedono l’acqua dei monti non la chiedono per il bene comune ma per le loro attività imprenditoriali. Chi vuole mais, frutta, bistecche, paga tutto regolarmente. Non lo ottiene gratuitamente perché il cibo è fondamentale. Dunque è inevitabile che anche la creazione di bacini artificiali abbia un costo ed un conseguente ritorno economico per chi, in montagna, ci vive.
Poi toccherà agli abitanti delle Terre Alte valorizzare gli invasi, adattandoli ad attività che attirino turisti se il territorio punterà in questa direzione.
Ma non sarà solo una questione di soldi. Il rispetto dell’ambiente deve essere garantito, gli studi sui cambiamenti derivanti da un grande bacino devono essere affidati a persone competenti e non compiacenti. Tutto si può fare, ed anche velocemente. Purché si faccia bene.
1 commento
Certamente utilizzare meglio le risorse idriche in Piemonte è una necessità.
Purtroppo abbiano un Governo composto da Ministri ignoranti e totalmente incompetenti, quindi non saranno in grado di utilizzare bene gli ingenti prestiti che ci sono stati concessi.
Inoltre MARIO DRAGHI è un banchiere e quindi non ha interesse ad investire per il rilancio dell’agricoltura e dell’economia Italiana.
OCCORRE FARE MANIFESTAZIONI PER COSTRINGERE QUESTI BUROCRATI DEL GOVERNO, CHE ADESSO OCCORRE SPEN DERE BENE LE RISORSE, DESTINANDO GLI INVESTIMENTI NEI SETTORI CHE HANNO MAGGIORI POSSIBILITA’ DI SVILUPPO, COME L’AGRICOLUTA.
Avendo al GOVERNO i peggiori politici ed i più ignoranti, vedi il Movimento 5 STELLE e PD sarà molto difficile che si interessino dei problemi concreti come lo sviluppo agricolo ed industriale!!!!