L’albo d’oro dell’Eurovision è comandato dagli irlandesi, seguono la Svezia e il Lussemburgo. Per le nuove leve potrebbe essere una sorpresa, visto che non vincono da ventisei anni. Andiamo a scoprire i Paesi vincitori dell’ESC.
l’albo d’oro dell’Eurovision
Ventotto Stati sono riusciti a trionfare nel corso della lunga storia della competizione. Dal 1956, data della prima edizione, ad oggi, solamente nel 2020 per l’emergenza dovuta alla pandemia mondiale non si è disputato, con i partecipanti che hanno suonato virtualmente, ma senza votazioni. Ben cinquantadue Nazioni hanno aderito per almeno un anno, inclusi Paesi al di fuori del continente europeo. Nel dettaglio, l’albo d’oro dell’Eurovision completo con approfondimenti.
Repubblica d’Irlanda
L’Eire è lo stato con più trionfi all’attivo, ben sette. Nonostante ciò, paradossalmente, avrebbero potuto sfruttare maggiormente le proprie potenzialità. Sicuramente, visto i successi, la tattica del puntare su sonorità europee è stata ottima in un certo periodo, ma se avessero valorizzato maggiormente la lingua gaelica o la cultura musicale celtica, probabilmente il loro palmares sarebbe ancora più ampio.
È un record anche le quattro vittorie in cinque anni, di cui tre consecutive negli anni 90’. Dopo la settima gioia datata 1996, l’Irlanda è passata dall’essere la principale candidata alla vittoria ogni anno ad essere una sorta di innocua comparsa. Il cambio di votazione, con l’entrata in scena del televoto, non ha aiutato, probabilmente per il caso dei block voting, ovvero i voti forniti o scambiati a prescindere tra Paesi confinanti o con una cultura simile. Anche se, con il ritorno della giuria internazionale, i risultati non sono stati ugualmente soddisfacenti.
Quindi è più plausibile pensare che l’affidarsi continuamente ad autori stranieri o ad entries nelle quali non vi è stata una chiara identificazione con il contesto musicale possa aver influito negativamente nelle performance.
Svezia
Medaglia d’argento per gli svedesi, che all’attivo hanno un trionfo in meno rispetto all’Irlanda. Il primo successo per la Svezia è datato 1974 grazie agli ABBA, che poi hanno spiccato il volo. Gli Stati scandinavi sono i maggior appassionati del contest. Come se fosse un mondiale o un europeo di calcio per gli italiani. Nella finale, raggiungono addirittura uno share attorno al 90% e nella settimana dell’evento, la gente o i media non parlano di altro. Le sonorità svedesi sono il modello guida nell’Intero Eurovision Song Contest, tant’è che più nazioni si affidano ad artisti di Stoccolma e dintorni. Come per Sanremo, ci sono autori che si concentrano solamente per le canzoni eurovisive.
Il Melodifestivalen, il loro concorso di selezione nazionale, talvolta raggiunge picchi di visualizzazione superiori anche all’Eurovision stesso. Dura due mesi, come se fosse un Talent show. Anche questo festival è il punto di riferimento in quanto a format e organizzazione per vari Stati. Ciò ci permette di capire quanto l’ESC sia un qualcosa di serio e intrinseco nella loro cultura. È l’evento dell’anno, il più sentito e visto in assoluto.
Non essendo uno Stato fondatore, devono disputare ogni anno le semifinali. Ad eccezione del 2010, hanno sempre superato il turno, agevolmente. L’undicesimo posto nella semifinale (solamente i primi dieci di ciascuna semifinale raggiungono la finalissima) di Anna Bergendahl con “This is my life” è stato vissuto come lutto nazionale, simile a ciò che è successo agli italiani dopo lo spareggio perso proprio contro la Svezia valevole per i mondiali 2022 in Russia. Infatti, l’edizione del 2010 ha avuto uno share molto basso rispetto ai loro standard ambiziosi.

Lussemburgo
Nel 1993 hanno smesso di partecipare. Certamente, a livello storico e tradizionale e l’assenza più pesante in assoluto. Infatti, è stato uno dei Paesi fondatori del concorso canoro e sono la terza Nazione che ha vinto maggiormente, con cinque edizioni nella loro bacheca dei trofei.
Ha pesato, come per altri piccoli Paesi, il fatto che non hanno mai veramente avuto una televisione pubblica. La CLT nasce da un gruppo privato e solo grazie ad una concessione dall’alto possono trasmettere anche al di fuori dei territori nazionali, ad esempio in Francia, nel Belgio e nei Paesi Bassi. Per questa caratteristica innovativa ed unica, l’EBU acconsente l’entrata, anche se in realtà appunto è finanziata da privati.
Puntando sul “nation branding”, vi è una petizione. Per i cittadini, è impossibile crearsi spazio in Europa senza aderire al festival, in cui vi è l’unione di gran parte del pubblico europeo. Tuttavia, ritengono che con il nuovo metodo di votazione gli Stati meno popolosi hanno poche probabilità di vincere. Anche per questo, RTL preferisce occuparsi maggiormente dell’informazione e dell’approfondimento, rispetto all’intrattenimento. Fondamentalmente, il Lussemburgo pare lo stato più ambizioso e forse anche cinico: torneranno a gareggiare quando avranno più possibilità di trionfare.
Altre Nazioni presenti nell’albo d’oro
- Paesi con cinque vittorie: Francia (ma con più apparizioni rispetto il Lussemburgo, rispettivamente 65 e 38) Olanda (63 partecipazioni). Regno Unito (64 partecipazioni).
- A quota quattro: Israele.
- A Tre : Danimarca, Italia, Norvegia.
- Con Due: Austria, Germania, Spagna, Svizzera, Ucraina.
- Ad Uno: Azerbaijan, Belgio, Estonia, Finlandia, Grecia, Lettonia, Monaco, Portogallo, Russia, Serbia, Turchia e la Jugoslavia prima che si dividesse.
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