Qualche tempo fa Don DeLillo, uno degli scrittori più celebrati ed influenti degli Stati Uniti, nel corso di un’intervista si trovò ad affermare:
Malgrado tutto noi siamo sempre l’America e voi siete sempre l’Europa. Guardate i nostri film, ascoltate la nostra musica, parlate la nostra lingua. Come potete smettere di pensare a noi? Ci vedete e ci ascoltate in continuazione. Chieditelo: che cosa c’è dopo l’America?
Detto così verrebbe di dargli ragione. Ma se ci riflettiamo un po’ su ci rendiamo conto che le cose stanno in modo un po’ diverso.
Uno sguardo sull’America che venga dall’esterno, infatti, è in grado di comprendere meglio la realtà statunitense di quanto riesca a fare uno che ci vive.
È il caso del giovane e promettente studioso torinese Edoardo Cigolini, che con il suo saggio “America Profonda – Alt-Right, tensioni razziali, disagio sociale. Racconto di un paese diviso” appena pubblicato da Eclettica Edizioni, ci offre il resoconto di un viaggio nell’America profonda.
Non certo quella “immaginata” da DeLillo nel suo “Cosmopolis” del 2003, nel quale la realtà americana veniva raccontata attraverso gli occhi del giovane miliardario Erik Packer che attraversa in limousine i quartieri di Manhattan.
L’America esplorata da Cigolini è un’altra ed è ben più interessante. È quella, ignorata dai radical-chic, che ha portato al potere Donald Trump; quella della segregazione razziale di fatto, che non ha mai consentito davvero l’integrazione tra bianchi e neri; quella su cui si basa l’orgoglio nazionalista delle varie etnie che si sono insediate sul territorio americano da generazioni; quella delle crisi morali, religiose e economiche che travagliano i cittadini statunitensi; e non da ultimo quella della nuova destra politica che fa capo a Steve Bannon, che tanta parte ha avuto proprio nel capovolgimento delle previsioni che vedevano la Clinton e le politiche di Obama vincenti a mani basse nelle scorse elezioni presidenziali.
Nel suo viaggio inchiesta Cigolini si è incontrato con diverse comunità di Italoamericani, dal Nord al Sud degli States, riscontrandovi un amore incondizionato nei confronti della terra di origine, senza distinzioni tra passato e presente e senza le discriminazioni di tipo politico ed ideologico che ancora dividono il nostro Paese.
Forse a Don DeLillo, per sapere “che cosa c’è dopo l’America” farebbe bene a dare un’occhiata a questo veloce panphlet. Riuscirebbe così a farsi un’idea più precisa del mondo che lo circonda: quel mondo che, dal suo attico sulla quinta strada, non riesce proprio a vedere e neppure ad immaginare.