Talvolta, nelle mie solitudini serali, indulgo, lo confesso, ad ascoltare musica su YouTube. So che è una colpa….ma, d’altro canto, ormai da oltre due anni utilizzo il televisore solo per vedere, occasionalmente, qualche cartone animato o qualche film con mio figlio. Per il resto del tempo è inanimato, e sostanzialmente inutile, oggetto di arredamento… Per lo più, quando non scrivo codeste noterelle, leggo. E, appunto, ascolto musica. Di tutti i generi, tipi ed epoche. È uno dei vantaggi dell’universo virtuale. Puoi passare da Mozart ai Pink Floyd, da Benny Goodman a Califano senza neppure scomodarti dal divano. E puoi reperire le musiche più strane. E inusuali. Inseguendole a seconda del momento. E, soprattutto, dell’umore.
Così, in un momento di romanticismo, ti puoi mettere ad ascoltare la dolce, e a tratti languidamente lacerante, nenia provenzale “Quan lo Rossinhol”, che Jaufré Rudel scrisse per la bella Melisande. Che, per altro, mai aveva visto se non in ritratto.
E quando invece l’umore si fa cupo, ti riesco a cavar fuori “El novio de la muerte” cantata dai legionari del Tercios spagnolo alla processione del Venerdì Santo. Roba che mi dà sempre un brivido…
E poi, ogni tanto, vado a rispolverare “Dixie”. A me il generale Lee è sempre stato simpatico. E quando lessi “Il massacro dei Cavalieri Grigi”, suggestivo romanzo /ricostruzione storica della battaglia di Shiloo – nota come Bloody Shiloo – la mia simpatia andava tutta a Boregarde, il comandante sudista. E ai suoi valorosi, e sfortunati Cavalleggeri. E, poi, Dixie mi ha sempre messo allegria…
Così come mi mette una strana allegria, euforica, un’altra, vecchia, anzi antica canzone. Che, periodicamente, torno ad ascoltare.
“Unser liebe Frau”.
È una canzone allegra. Suonata a chitarra e ritmata a tamburo. Voci maschili, per lo più baritoni e bassi, la intonano in mitteldeutsch. O in uno dei suoi dialetti. Parla della Madonna, se non comprendo male. O comunque di una Nostra Amata Donna.
In ogni caso è una canzone dal testo gentile. Ed è strano. Perché a intonarla erano uomini duri. Provenienti dalla campagna tedesca. Per lo più cadetti che non volevano servire i fratelli maggiori. E questo sia che appartenessero alla piccola nobiltà. Sia che fossero semplici contadini. La legge della primogenitura valeva per entrambi. E questo sino a non molti decenni fa, anche nei Masi chiusi di certe valli tirolesi. E del nostro Alto Adige e Trentino.
Comunque, non erano certo uomini che ti aspetteresti sentir cantare l’amore per una Donna. E men che meno per la Madonna. Anche perché, per lo più, erano luterani. E Lutero aveva condannato il culto Mariano come idolatrico. Con qualche buona ragione, dal suo punto di vista…
Erano i lanzichenecchi. Formidabili fanterie mercenarie che hanno lasciato traccia nelle pagine del Manzoni. E nel racconto che il Cellini fa dell’assedio di Castel Sant’Angelo. Alla cui difesa partecipò, sparando con gusto sui Lanzi… D’altro canto, genio orafo incomparabile, bronzista e scrittore di rara forza, il Benvenuto Cellini era anche un avventuriero. E un uomo dal carattere violento. Non molto diverso da quelli contro i quali combatteva…
I Lanzi a Roma fecero un macello. Protestanti o cattolici che fossero, si diedero a ben nove giorni di saccheggio. Che significava ammazzare, rubare, stuprare… Dicono gli storici che Carlo V, il loro datore di lavoro, non riuscì a frenarne la furia. E, sinceramente, non credo che vi si sia speso molto. Il diritto di saccheggio era parte cospicua della mercede dei Lanzi. E poi il grande imperatore d’Asburgo aveva più di qualche ragione per essere irritato con Papa Clemente. Che, con la Lega di Cognac, aveva fatto un giro di valzer. E si era schierato coi francesi. Sbagliando i conti…. Perché le fanterie spagnole e i mercenari lanzichenecchi avevano impartito una solenne lezione a Francesco II e ai suoi cavalieri. A Pavia e in altri scontri. E poi, nel 1527, era venuto il sacco di Roma…
Ma questa non è una lezione di storia. Solo frammenti…una divagazione ascoltando musica. E pensando alla Roma caotica di oggi. Diventata una città invivibile, dominata dal terrore salutistico che ha alienato ogni rapporto umano. Una vasta periferia sempre più anonima.. E governata da… Beh, la Roma blindata di questi giorni. Per la presenza dei cosiddetti Grandi. Il G20. Il Papa che fa la riverenza a Joe Biden….
Unser liebe Frau…. Tamburi e chitarre… Peccato…. Non ci sono più i Lanzi di una volta…