Ricordate Topolino nello, storico, “Fantasia”? L’apprendista stregone, lo scherzo sinfonico di Paul Dukas, ispirato all’omonima, ballata di Goethe. Che, a sua volta, si era liberamente ispirato ad uno scritto di Luciano di Samosata… ma questo non è molto importante… lo cito solo per sfoggio di vana erudizione.
Comunque l’epiteto “apprendista stregone” ha avuto sempre molta fortuna. Già prima del capolavoro disneyano, visto che lo usa Marx nel Manifesto del Partito Comunista, riferendosi alla borghesia. Che, a suo dire, aveva creato un sistema di produzione che non riusciva più a controllare…
Perché proprio questo è il nostro apprendista. Uno che dà inizio ad una cosa, senza però sapere come controllarla. Né, soprattutto, dove questa lo porterà. Non per nulla l’espressione, al plurale, “Gli apprendisti stregoni” è stata usata per i cosiddetti, ragazzi di via Panisperna. Ovvero Fermi e gli altri che crearono i presupposti per la bomba nucleare. Dove le loro scoperte abbiano portato, si può chiederlo ai, pochi, sopravvissuti di Hiroshima e Nagasaki… con i quali non mi risulta che mai nessuno si sia ancora scusato. Anzi…
Comunque, lasciamo perdere queste divagazioni. E torniamo al nocciolo del discorso. Ai tanti, troppi “apprendisti stregoni” che popolano il nostro tempo. E che, coi loro esperimenti, rovinano la vita degli altri. Cosa non imputabile, per altro, al povero pasticcione Topolino. Che si era limitato a produrre un gran caos nel laboratorio del Vecchio Mago. Cosa rimediabilissima… mentre….
Mentre gli odierni “apprendisti stregoni” rovinano, o addirittura distruggono le vite altrui. Il tessuto della società, con i loro esperimenti sociali. Con quell’assurdo che è la, cosiddetta, “ingegneria sociale”. Termine altisonante, che, però, cela ben altro.
E questo “altro” è… oscuro. Se non peggio.
Prendiamo le, autoproclamate, élite che fanno capo al Forum di Davos. Che promuovono la nuova “cultura woke”. Il modello LGBT come nuova “natura”. Da sostituire, anche con la coercizione, a quella che è sempre stata, fin dall’alba dei tempi.
Personaggi come Schwab e la sua figlia fanatica ambientalista, che teorizza la riduzione drastica degli abitanti della terra. Come Harari, che vuole riscrivere la Bibbia, e imporre un’unica religione universale, fondata… sul politically correct, e sulle sue, personali, predilezioni sessuali.
Questi “apprendisti” vogliono, non solo sognano, un mondo proiezione dei loro istinti e delle loro fantasie. Non certo nobili. Un mondo dove ci dovrà essere posto, e un posto comodo, solo per loro e per quelli come loro. Mentre gli altri, tutti gli altri, dovranno essere ridotti ad animali da soma, privi di diritti, privi di proprietà e di qualsiasi libertà. Questo nella migliore delle ipotesi. Perché – come ha candidamente affermato un ministro italiano – questo mondo è programmato per al massimo tre miliardi di persone. Quindi, tutti gli altri… fate uno sforzo e ci arriverete da soli.
Nei loro deliri, questi vogliono oscurare il sole. Oppure imporre continui lockdown sanirari e ambientalisti. Vaccini, per modo di dire, che operino una selezione umana. Scatenare guerre che portino alla distruzione di Stati e all’annientamento di popoli e culture. E altre bazzeccole del genere….
Però, questi stregoni, non sono che apprendisti. A ben vedere, dei grandi pasticcioni.
Lo si è visto in Ucraina. Doveva essere una guerra per procura utile a mettere un ginocchio la Russia. A ridurne il peso internazionale. A smembrarla, per portare avanti il progetto di un mondo globalizzato, dominato da un unico modello sociale, economico… culturale.
E, invece, le cose stanno andando in tutt’altro modo. Il giocattolo sta esplodendo in mano a coloro che lo hanno costruito. E, in tutti i continenti, sempre più forte si fa sentire l’insofferenza per una egemonia politica e culturale che è riflesso solo dell’interesse di pochi. L’ Africa è già in rivolta. E, presto, toccherà anche all’America Latina. Poi….
Alla fine del, famoso, episodio di “Fantasia”, il Vecchio Mago ritornava e, con un gesto, rimetteva tutte le cose al loro posto.
Chissà se saremo così… fortunati.