Fiorio, antico caffè torinese, velluti, tappeti, tavolini di marmo. Cavour lo volle sede del Circolo del Whist e Giuseppe Tomasi di Lampedusa ci scrisse la sua “ Sirena”…per tacere degli altri frequentatori; i nobili della restaurazione, i ribelli risorgimentali. Da secoli fucina di idee, germinatore di intellettuali e politici.
Il luogo perfetto dove sancire con tanto di firme l’unione nel nome dell’Arsenale delle idee tra Manuela Lamberti e Raffaele Zanon che 2 anni fa lanciarono sul web il think tank , Augusto Grandi direttore di Electomagazine e Marco Valle direttore di Destra.it
Due anni fa da una pagina facebook iniziammo un percorso che ci ha portato a presentare decine e decine di libri, animare dibattiti, affrontare nuove frontiere, utilizzando il web per dare spazio al pensiero di un mondo non allineato, le cui molteplici anime compongono un universo di potenzialità ricco e strutturato.
In questi giorni si sta svolgendo un dibattito sul rapporto tra cultura e politica a destra.
Alziamo il tiro, parliamo di politiche culturali, di strategie e d’azione. Esistono i contenuti ed esistono gli spazi per esprimerli, ma questi spazi e le risorse per farli vivere non sono ancora appannaggio di chi è al governo. Citando Marcello Veneziani è arrivato il momento dello spoil system, non si può continuare a governare con “quella compagnia di giro, quella casta che ha dominato nei luoghi del potere e della rappresentanza culturale”.
Per due anni l’Arsenale ha raccolto contenuti non omologati, centinaia di relatori hanno testimoniato una fervente attività semi clandestina, laboratori di pensiero, attività sul territorio. Non sono d’accordo con Veneziani che manchi la preparazione, quella c’è, eccome. E ci sono le politiche culturali e nuovi modelli d’azione per raggiungere nuovi pubblici, per dare sostanza al pensiero e soprattutto combattere il nulla che avanza dall’altra parte della barricata.
Esiste un nuovo mondo che si sta sviluppando sulla rete, in quel grande mare in cui si può navigare tenendo ben dritto il timone dell’identità per giungere verso una nuova Itaca. Viviamolo questo Umanesimo digitale, quest’epoca straordinariamente ricca di opportunità.
Ma se per nominare il direttore del Salone del Libro di Torino, la voce di un Ministro, di un Presidente di Regione non sono sufficienti è perché è ancora troppo forte il potere del politicamente corretto, della casta. Andiamo a guardarli i curricula dei candidati, rendiamoli pubblici, ci stupirebbe vedere quanta competenza c’è tra chi non è politicamente corretto.
Nelle prossime settimane l’Arsenale promuoverà una serie di incontri on line tra gli assessori alla Cultura d’area, i sindaci della coalizione, per iniziare un dialogo senza barriere che ci consenta di far emergere le competenze, il valore degli amministratori, la determinazione nel costruire un percorso di consolidamento di iniziative appena sbocciate e di potenziamento di quei grandi eventi che riescono ad emergere nonostante le avversità. Momenti d’incontro per fare cultura, per capire come aiutarsi tra amministratori ed operatori culturali.
A Cagliari un Sindaco ha sostenuto Ideario 2022, Naxoslegge è una realtà consolidata e di grande valore, Itaca digitale si è affacciata alla biennale della tecnologia… potrei continuare e continuare. Ecco continuiamo, l’Arsenale è pronto ad essere contenitore, divulgatore, sostenitore, da oggi è un po’ più forte… Ieri Veneziani ha scritto dei mille della Meloni, oggi l’Arsenale ha firmato sotto il quadro di Giuseppe Garibaldi…
Ecco Fabio Meloni passo dopo passo iniziamo a costruire, insieme però.