È estremamente interessante notare il completo scollamento tra le destre italiane ed il loro teorico mondo di riferimento culturale. Va beh, il rapporto partiti/cultura a destra è sempre stato difficoltoso. Così, con l’inizio dell’estate il rassemblement dell’Arsenale delle idee – che raggruppa personaggi rappresentativi di destre estremamente plurali, anche molto diverse tra loro – si è dato il compito di definire progetti, iniziative, incontri.

Progetti che spaziano dalla musica alla fotografia, dalla letteratura all’ambiente, dalla pittura al cinema. Magari velleitario, comunque propositivo.
E velleitario solo perché, in molti casi, i progetti si scontrano con la realtà dei partiti. Con amministratori che all’idea di progetti culturali si spaventano prima ancora di capire di cosa si tratti.
Organizzare un premio letterario libero dai condizionamenti del pensiero unico obbligatorio? Mai, troppo impegnativo. E poi se non vince il solito esponente dell’Anpi locale c’è il rischio che la gazzetta del quartiere X scriva un articolo di protesta. Meglio lasciar fare alla sinistra, così stiamo tranquilli.

Una mostra di fotografie di soggetto ambientale? Di documentazione del disagio sociale? Di semplice valorizzazione turistica? No, meglio di no. E poi chi si mette in giuria senza scontentare lo speaker di radio paesello centrale? Meglio lasciare che le mostre le organizzino gli altri, promuovendo dei totali incapaci che vengono trasformati in guru migliori di Roiter, di Doisneau, di Cartier-Bresson.
Lo stesso vale per la musica, per i libri. Perché mai organizzare un concerto di Mario Bortoluzzi, o una presentazione del suo libro “Camminando con libero passo” quando si possono far felici gli avversari politici invitando un esponente dei centri sociali?
Perché mai inserire, nella programmazione delle manifestazioni estive di qualsiasi località turistica, un autore politicamente scorretto?

Ma di fronte a questi comportamenti, sorge una domanda in vista delle elezioni di autunno: perché mai votare per simili amministratori?