È simpatico Gianandrea Gaiani, direttore di Analisi Difesa. Simpatico perché ha il coraggio di raccontare ciò che pensa, anche quando il pensiero unico obbligatorio consiglierebbe di tacere o di sfumare la realtà
Invece Gaiani, di fronte ad una domanda precisa sul significato dell’aggressione americana, francese e inglese alla Siria, ha risposto placidamente che, in pratica, si è trattato di una colossale buffonata.
“Un attacco – ha chiarito – condotto solo per salvare la faccia” a chi aveva minacciato punizioni esemplari e chissà che altro.
Invece, ha proseguito Gaiani, si sono colpiti depositi vuoti, perché vuoti erano da tempo e privi di sostanze chimiche che, in caso contrario, avrebbero provocato conseguenze nelle popolazioni dei dintorni. Conseguenze che non ci sono state perché le famose armi chimiche non c’erano.
Inoltre i russi sono stati avvertiti per tempo, in modo da evitare danni alle persone.
Dunque una farsa che, per fortuna, dovrebbe essere finita qui.
In realtà la farsa, al di là di reazioni russe e iraniane che saranno comunque di modesta entità proprio perché devono rispondere ad una buffonata, si è rivelata controproducente per gli alleati occidentali. Una consistente parte dei missili lanciati è stata distrutta dalle difese siriane. Siriane, sia chiaro, senza neppure la necessità di far intervenire le difese antimissile dei russi.
Questo sì che è uno schiaffo pesante a francesi, inglesi e americani.
Gli unici davvero contenti per questa aggressione sono gli industriali del settore militare. Nei giorni scorsi un’analisi del think tank Il Nodo di Gordio aveva evidenziato come fosse più conveniente sparare i missili piuttosto di aspettare che andassero in scadenza per poi disattivarli. Perché i missili scadono, proprio come una marmellata o una confezione di latte. Dunque un attacco come quello contro la Siria permette di liberarsi di armamenti in giacenza, con un costo limitato e con la necessità di acquistare nuovi missili.
E le popolazioni civili? Ed i gas inesistenti? Effetti collaterali.
Che succederà ora in Siria?
Assad resterà al suo posto, con una popolazione ricompattata proprio a causa di un attacco criminale e immotivato. L’alleanza con la Russia sarà ancora più salda e gli aggressori torneranno a casa con arsenali più leggeri e da ricostituire. Macron non riuscirà, con questa farsa internazionale, a nascondere i crescenti problemi interni, dai ferrovieri ai lavoratori del trasporto aereo, dai pensionati agli studenti. Mentre le celebrazioni del maggio francese del 68 si avvicinano.
Servirebbe un attentato per ricompattare il Paese. Macron lo sa benissimo.
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