È tempo di inciuci? Certamente sì! Ma mai ci saremmo aspettati di vedere, nel quarantennale del Compromesso Storico, un’alleanza tra Slow Food e niente meno che la Chiesa Cattolica
È quanto emerge da una notizia circolata un po’ in sordina negli scorsi giorni che riguarda un incontro tra il vescovo di Rieti, monsignor Domenico Pompili e il fondatore di Slow Food Carlo Petrini.
L’idea è quella di far nascere sul territorio italiano una serie di non meglio specificate “comunità” ispirate all’enciclica di Papa Bergoglio Laudato Si
L’iniziativa partirà da Amatrice dove dovrebbe nascere a breve un “centro di educazione ambientale” che darebbe la “possibilità – hanno dichiarato i promotori – di creare ovunque queste comunità che, ispirandosi a uno stile di vita che suggerisce Laudato Si possano essere di sostegno a ciò che serve ad Amatrice per rinascere .”
“L’idea – spiega Pompili – è lasciarsi ispirare da Laudato Si che è un testo che ha un forte impatto sui temi dell’ambiente a partire da una terra ferita come è quella di Amatrice.”
“I partiti politici – ha aggiunto Petrini – sono ormai superati“: ecco perché sarebbe necessario passare “all’idea di costruire delle comunità impegnate a praticare e a diffondere nella propria quotidianità il valore dell’ecologia integrale.”
Ambiente, territorio, ecologia, comunità, parole accattivanti e buone per tutte le stagioni
che suonano però sospette quando a pronunciarle sono i soloni del politicamente corretto.
E il richiamo di Petrini alla morte dei partiti politici sembra sottintendere a qualcosa di non espresso
Forse alla nascita di qualcosa di nuovo proprio in campo politico? Magari un assalto al potere con la benedizione che venga addirittura da oltretevere? Chi può dirlo?