Macché, non ce la può fare. Giorgia Meloni, dopo aver cancellato la M più famosa, ha lanciato le sue 4 priorità: Mamma, Mare, Merito, Marchio. M come Meloni, sperando di ottenere tanti libri come quelli dedicati all’altro M, ma non come Montagna.
Niente da fare. Per il circolo della Garbatella le uniche alture prese in considerazione sono i colli romani, eventualmente i castelli romani. Altro non esiste. E va bene ignorare le Alpi, franciose, austriacanti, patria degli orologi a cucù. Ma alla Garbatella ignorano pure gli Appennini. Sarà per rimarcare le distanze da un non lontano passato di un altro leader locale che si arrampicava in montagna. E pazienza se le guide che lo accompagnavano si divertivano a raccontare alcuni aneddoti non proprio entusiasmanti sulle prestazioni da scalatore. Perlomeno lui la montagna dimostrava di amarla.
Questi proprio no. Dopo aver rinunciato all’egemonia culturale – illuminante l’intervista che Tarchi ha concesso al Secolo d’Italia ed ancora più illuminante che Meloni si candidi come artefice del nuovo Risorgimento italiano e non del Rinascimento – hanno rinunciato alla montagna, regalata all’Uncem (in quota Pd) così come la cultura era già stata regalata al Pci prima ancora che al Pd.
Non è chiaro cosa spaventi delle Terre Alte. La fatica per scalare le vette? Il freddo? Il rischio? La scarsa popolazione che impedisce eventuali bagni di folla? Certo, il passo da montagna non è quello strascicato da borgatari. Il silenzio delle vette mal si concilia con strilli ed urla.
Però è abbastanza stupido rinunciare, sistematicamente ed ora anche programmaticamente, ad un intero mondo, ad un territorio che attraversa tutta la Penisola ed anche le Isole. Forse bisognerebbe spiegare ai consiglieri marittimi della Garbatella che si può amare la montagna anche senza saper sciare. Che ci si può occupare delle Terre Alte anche se si ha paura di affrontare un sentiero più stretto di una corsia autostradale. Che ci si può confrontare con gli innumerevoli popoli che vivono sulle montagne pur parlando italiano con un accento fastidioso.
Invece no. La priorità è il Mare ma non la Montagna. La priorità sono le spiagge con sdraio a prezzi da gioielleria, non i sentieri che hanno la colpa di essere gratuiti. La priorità sono i produttori di costumi da bagno, non chi è impegnato nella manutenzione del territorio montano a rischio frana. Chissenefrega dell’acqua, dell’energia idroelettrica, degli alpeggi con i loro formaggi, delle popolazioni che devono affrontare temperature non ideali per i sacrifici in termini di riscaldamento pretesi dalla guerra di Biden.
Noi semo quelli
Che j’arrisponnemmo ‘n coro
E’ mejo er vino de li Castelli
De questa zozza società