Tomaz Kunstelj, ambasciatore della Slovenia in Italia, è ormai arrivato al termine del suo mandato nella Penisola. Dunque tornerà in patria per assumere nuovi e prestigiosi incarichi. E ha deciso che il suo ultimo intervento ufficiale sarà la partecipazione sabato ad una tavola rotonda sul futuro delle Alpi. In Trentino, nel corso del workshop annuale del think tank Il Nodo di Gordio.
Forse si è abituati a considerare gli ambasciatori, di qualsiasi Paese, come una sorta di corpo estraneo. Impegnati in balli e ricevimenti, in pranzi e cene di gala. D’altronde, secondo Lavrov, è esattamente il modo in cui Giggino considera la politica estera.
Non è sempre così, per fortuna. Ed anche gli ambasciatori italiani si comportano diversamente. Certo, non è facile rappresentare all’estero l’inesistente politica estera italiana, però ci si prova. E quando si lavora bene, come nel caso dell’ambasciatore sloveno, si ottengono anche risultati estremamente positivi. Si rafforza la cooperazione, si incrementano gli scambi commerciali, si moltiplicano le iniziative comuni. E le Alpi sono, inevitabilmente, qualcosa che lega tutti i Paesi che condividono il territorio alpino, vera colonna vertebrale europea.
Tomaz Kunstelj è rimasto affascinato dalle iniziative del Nodo di Gordio relative alle Alpi. E tra un progetto e l’altro è nato anche un rapporto di amicizia con gli organizzatori trentini del think tank. Sarà dunque possibile continuare a lavorare per lo sviluppo turistico, per la tutela dell’ambiente, per la salvaguardia delle api. Le Alpi trentine sanno di avere un amico in più a Lubiana.