Per giustificare la brutta prestazione della Juventus contro la neopromossa Hellas Verona (finita 2-1 per i bianconeri che si confermano, con molta fortuna, al secondo posto) si è parlato di stress mentale dovuto alla prestazione infrasettimanale di coppa.
Tuttavia gli stessi problemi non li hanno avuti altre squadre che erano state impegnate a loro volta nelle due competizioni europee.
Non li ha avuti l’Inter che nel derby di Milano ha regolato per due a zero il Milan. La squadra di Conte mantiene il vertice della classifica, e il punteggio pieno, grazie a un gol con deviazione di Brozovic e con un bel colpo di testa di Lukaku. Ma la sua prestazione va ben al di là del doppio vantaggio maturato nel secondo tempo, perché Donnarumma aveva salvato più volte la porta rossonera già nel primo tempo.
E non ci sono stati problemi neppure per il Napoli che ha espugnato il campo del Lecce con due gol di Llorente, un rigore di Insigne e una magia di Fabian Ruiz. Su rigore il gol della bandiera dei padroni di casa. Per i partenopei è il terzo successo consecutivo che significa terzo posto a un solo punto dalla Juve.
Forse un po’ di più ha pagato la Roma che, sul campo del Bologna, vince con un colpo di testa di Dzeko a tempo quasi scaduto dopo che era andata in vantaggio con Kolarov ma era stata raggiunta dal Bologna su calcio di rigore assegnato tra i dubbi degli spettatori. Polemiche anche sul gol partita, ma i padroni di casa si son fatti trovare impreparati su un veloce riavvio del gioco da parte dei giallorossi dopo un fallo.
Ne ha risentito invece l’Atalanta che, dopo il 4-0 rimediato dalla Dinamo Zagabria, si riscatta solo nel finale contro la Fiorentina che ritrova Ribery e il miglior Chiesa, autore, quest’ultimo di un gol e di un assist al francese. I viola erano avanti di due reti a sei minuti dal 90mo, ma la dea si scuote nel finale e riesce ad impattarla al 94’ con un tiro al volo di Castagne.
Meno problemi per la Lazio che, dopo le sconfitte in coppa contro il Cluji è in campionato contro la Spal, torna a vincere anche in campionato contro il Parma per 2-0, e con 7 punti scavalca il gruppone delle squadre che si trovano a sei punti. Segna subito Immobile; poi i ragazzi di Inzaghi gestiscono con calma il vantaggio e vanno a segno al 67mo con Marusic. Forse il modo migliore per gestire lo stress mentale di cui sopra è proprio questo: giocare in modo semplice e affidarsi all’organizzazione di gioco e alla tecnica individuale. Ma mercoledì, contro l’Inter, sarà un’altra musica.
Il Toro, che aveva avuto più tempo delle squadre avversarie per preparare la partita di Genova contro la Sampdoria (che veniva da tre sconfitte consecutive), non riesce a riscattare la brutta sconfitta casalinga di lunedì scorso contro il Lecce e torna a casa senza punti. E dire che per cinquanta minuti, pur non dominando, aveva giocato bene, controllando i blucerchiati in una partita che sembrava votata al pareggio. E invece un pasticcio difensivo, forse viziato da un fallo su Lyanko, consentiva a Manolo Gabbiadini di mettere il pallone nel sacco alle spalle di Sirigu. E così la squadra Granata che fino alla pausa aveva entusiasmato i suoi tifosi, dal vertice si ritrova invischiato nel centro della classifica, giusto a metà strada dal vertice e dagli zero punti.
Una quota condivisa dal Milan, da Brescia che ha battuto per 1-0 l’Udinese fuori casa, dal Cagliari che ha battuto tra le mura amiche il Genoa per 3-1, scavalcandolo in classifica, e il Sassuolo che ha rifilato 3 gol a zero alla Spal nel corso dell’anticipo domenicale.
Il campionato riprenderà già domani sera con la quinta giornata, per un turno infrasettimanale che vedrà la Juve misurarsi sul campo del Brescia, e Verona e Udinese. Tutte le altre gare si giocheranno la sera successiva, ad eccezione di Torino Milan che si disputerà giovedì.