Giovanni Floris non è certo noto per la sua imparzialità. Per la sua conduzione televisiva equidistante. Per il pluralismo degli ospiti. E La 7 è un canale che ha fatto della faziosità la sua connotazione perdente. Però occorrerebbe anche che il destracentro di governo evitasse di prestare il fianco ad ogni genere di critica. Che non si offrisse ogni volta come vittima sacrificale. Invece no. Ogni volta il copione si ripresenta identico.
Così Giorgia Meloni si presenta in conferenza stampa per illustrare una manovra economica modestissima, priva di coraggio e di strategia, in sostanziale continuità con le politiche fallimentari di Sua Mediocrità Mario Draghi. E, di fronte alle inevitabili contestazioni dei giornalisti presenti, che fa il presidente del consiglio? Si offende, si inalbera, scade nel vittimismo. Si lamenta perché i chierici del passato regime quelle stesse domande non osavano rivolgerle a Draghi.
Nello specifico, lady Garbatella ha perfettamente ragione. Il servilismo giornalistico nei confronti di Sua Mediocrità ha raggiunto vette difficilmente superabili. E la perfidia nei confronti del destracentro è assolutamente ingiustificata, considerando il poco tempo a disposizione per far danni in autonomia. I danni ci sono, ma in perfetta continuità con il governo dei Migliori.
Però l’atteggiamento dei media era ampiamente scontato ed è anche la conseguenza degli errori commessi dal circolo della Garbatella. Nessun investimento serio sulla comunicazione che non fosse quella, patetica, del partito. Nessuna capacità di mantenere rapporti civili anche con quella parte non ostile del mondo dell’informazione (ora il neo deputato Alessandro Amorese ha assicurato che la strategia cambierà radicalmente, ma credere a certe promesse è molto difficile).
Scelta assolutamente legittima, quella di litigare con tutti, ma poi non si deve andare a piagnucolare perché i giornalisti sono tutti cattivi e non vogliono bene al presidente del consiglio. Perché, in tal modo, si offre su un piatto d’argento a Floris ed ai suoi compagni in studio la possibilità di prendere in giro tutto il mondo del destracentro. Frignone, lamentoso, inadatto a guidare un Paese. Al di là delle proposte assurde della manovra. Al di là della stupidità di considerare ceto medio di riferimento esclusivamente i lavoratori autonomi. Ignorando, anzi penalizzando, tutto quel ceto medio composto da lavoratori dipendenti o da pensionati a riposo dopo anni di lavoro come professionisti nei più diversi settori.
Le proposte possono anche essere migliorate in parlamento. L’immagine irosa e rancorosa di Giorgia Meloni resterà comunque. Forse qualcuno, nel suo cerchietto magico, dovrebbe trovare il coraggio per farglielo capire.