Carlo Soricelli, che da tanti si batte contro la strage silenziosa sui posti di lavoro, attraverso il suo Osservatorio nazionale che monitora la vera situazione delle morti da lavoro, con dati molto peggiori di quelli delle statistiche ufficiali, ha stilato una sorta di classifica delle occupazioni più pericolose e mortali.
Agricoltura
L’attività più pericolosa in assoluto è la guida del trattore, un morto su cinque sui luoghi di lavoro è provocato dal trattore che schiaccia il suo conducente. Ma non vanno dimenticati coloro che muoiono bruciati eliminando, con il fuoco, la sterpaglia.
Edilizia
Le cadute dall’alto in edilizia rappresentano la stragrande maggioranza delle morti in questo comparto.
Autotrasporto
Assistiamo a un’autentica strage di camionisti, tantissimi per incidenti, che provocano morti anche tra gli automobilisti con il quali si scontrano. Numerose anche le vittime d’infarto.
Boscaioli
Sono tantissimi i boscaioli che vengono travolti dagli alberi che stanno tagliando. Troppi sono coloro che si improvvisano a svolgere questo lavoro pericolosissimo.
Servizi artigianali e addetti di piccole aziende, spesso a conduzione familiare
Muoiono mentre imbiancano, cadendo dal tetto mentre montano o vanno a controllare i pannelli solari, cadendo dalle scale utilizzate per lavorare in alto. Sono fabbri, elettricisti, idraulici etc.
Industria manifatturiera
Morti schiacciati da macchinari o feriti a morte con le macchine con cui stanno lavorando. In realtà, però, rispetto al numero di addetti, è un lavoro tra i più sicuri. Le vittime si registrano soprattutto tra i lavoratori in appalto nell’azienda stessa.
Lavori domestici
In casa muoiono in tantissimi/e, che si improvvisano elettricisti, giardinieri, che cadono dalle scale, che salgono sui tetti, che cadono da balconi per aggiustare tende e persino per stendere i panni.
Addetti alle Cave
Travolti da massi o cadendo con i mezzi all’interno di una cava
Addetti alle Forze dell’Ordine
Carabinieri, Poliziotti, Forze Armate (ma anche vigili)
Itinere
Primi in assoluto sono i morti tra tutti quelli che usano un mezzo proprio per andare a lavorare, o tornare dal lavoro: sono il 40% di tutte le vittime sul lavoro, ma richiedono interventi specifici.
Ovviamente i politici di turno, dopo aver espresso, sempre più raramente, il cordoglio ipocrita, si dimenticano del problema e della strage giustificata da superiori interessi economici.