Una poetessa e manager ucraina, Julia Musakovska, condivide su Facebook uno scatto da Twitter. L’immagine racconta delle donne polacche che hanno lasciato una fila di passeggini con coperte per neonati su un binario di una stazione, in Polonia. Una gara di solidarietà per aiutare le madri ucraine in fuga dalla guerra con bambini di ogni età.
Sono più di 900 mila i profughi che hanno attraversato il confine dal 24 febbraio, dopo che la Russia ha deciso di invadere il loro territorio. La Polonia è il Paese che sta accogliendo il maggior numero di rifugiati. Secondo fonti dell’Onu, più di 1,5 milioni di rifugiati sono entrati nei Paesi vicini all’Ucraina, da quando è iniziato il conflitto.
Uno dei principali centri d’arrivo lungo il confine polacco, è Przemyśl, la più grande città polacca del confine sud est. Qui autobus stipati di rifugiati ucraini formano file di centinaia di metri. Portano soprattutto donne e bambini, perché gli uomini sono rimasti a combattere. Gli uomini, la maggior parte rimangono nella capitale, la ragione è che chi ha fra i 18 e i 60 anni non può lasciare il Paese. Una località, che per molti dei profughi rappresenta un passaggio. Molti restano a Przemyśl appena il tempo di salire su un altro autobus. Per tutti gli altri, le autorità locali hanno trasformato un vecchio supermercato in centro di accoglienza. Le autorità polacche stanno cercando di aprire in fretta e furia centri d’accoglienza o hub di transito.
Il presidente Duda cerca di rendere agevole l’ingresso a tutti, ma per i non ucraini aumentano le difficoltà. C’è anche chi ha dovuto aspettare 80 ore per entrare in Polonia, perché il paese aveva già affrontato qualche mese fa un’altra crisi migratoria, al confine con la Bielorussia. Il viceministro dell’Interno Pawel Szefernaker ha spiegato che “il 98% dei cittadini in fuga dall’Ucraina vuole rimanere in Polonia. Le persone di altri paesi la considerano come una meta di passaggio. C’è chi vuole andare ad ovest e chi invece preferisce tornare nel proprio paese”.
Mentre l’Alto commissariato Onu per i rifugiati avverte che un’escalation del conflitto potrebbe portare il numero dei profughi a quattro milioni. Il dubbio non è più se partire, ma dove andare: “Non si sa fino a dove voglia spingersi Putin”. Molti profughi non sanno dove andare, l’importante è entrare nel territorio dell’Unione europea. “Putin vuole raggiungere i confini dell’Ue e conquistare anche le regioni occidentali e non si fermerà fino a quando non avrà raggiunto il suo obiettivo”.