Lamorgese giustifica le manganellate ai ragazzini di 15 anni, che protestavano per la morte di un ragazzo impegnato nell’alternanza scuola/lavoro, con un non meglio precisato “cortocircuito”. Può capitare, certo. Tutti sbagliano. Però è imbarazzante che le eroiche truppe di Lamorgese che, a Torino, avevano picchiato i ragazzini siano le stesse che, sempre a Torino, siano miseramente fuggite di fronte ad un gruppo di senegalesi che, in un quartiere a nord della città, si sono dedicati a prendere a calci le auto delle forze dell’ordine.
Il sindaco piddino ha subito chiarito che le periferie torinesi non sono assimilabili alle banlieues parigine. E che i sudditi, terrorizzati dalla libertà di delinquere delle grandi risorse nelle periferie, dovranno farsene una ragione. Non a caso il sindaco promette un incontro con questore e prefetto, non con i magistrati che insistono a lasciare in libertà le belle persone che spacciano, rubano, aggrediscono. D’altronde anche il sindaco sottolinea che il carcere non riesce a migliorare i delinquenti. Quindi tanto vale lasciarli in libertà. Ed investire per offrire loro una serie di servizi per renderli più felici. I sudditi italiani, invece, dovranno arrangiarsi.
Non è il solo ad usare due pesi e due misure. Massimo Cavino, docente di Diritto Costituzionale all’Università del Piemonte Orientale, accusa i ragazzini che protestavano per la morte del loro collega sostenendo, correttamente, che se scegli di scendere in piazza senza permesso devi mettere in conto anche gli scontri con la polizia. Vero, però il professore non spiega perché, se sei una grande risorsa immigrata, puoi prendere a calci la polizia senza rischiare assolutamente nulla.
Indubbiamente Cavino ha ragione quando sostiene che due sberle aiutano a crescere. Ma dovrebbe ammettere che le manganellate a ragazzini disarmati aiutano soprattutto a capire che la giustizia non è uguale per tutti, che la legge si applica ai nemici e si interpreta per gli amici, che il regime è forte con i più deboli e debole con i violenti. E forse tutto questo non è proprio chiaro nella costituzione più bella del mondo..