Gli studenti sono scesi in piazza, ieri, per protestare contro la morte di un loro collega ucciso durante i famigerati stage di alternanza scuola/lavoro. Sono scesi in piazza e hanno ricevuto una pioggia di manganellate. Per il loro bene, ovviamente, come hanno spiegato le eroiche truppe di Lamorgese. Perché in zona arancione è pericoloso sfilare in corteo. Una delle tante puttanate del governo dei Migliori e dei sedicenti esperti.
Stare fermi, vicini gli uni agli altri, è consentito. Ma se si cammina insieme il virus si precipita ad infettare. Ed allora vai con i manganelli per picchiare chi osa protestare. Giusto, l’alternanza scuola lavoro con attività rigorosamente non retribuite rappresenta un caposaldo del sistema occupazionale italiano. E non bisogna protestare se, ogni anno, sono più di mille le vittime sul lavoro. È il prezzo che si deve pagare al Moloch del sistema capitalista. Così come rientra nei sacrifici al Moloch anche lo sfruttamento, il precariato e gli stages senza diritti dei più giovani.
Dunque questi ragazzi stiano buoni e zitti e non disturbino le eroiche truppe di Lamorgese che hanno lo stipendio garantito ogni fine del mese. Siamo al completo ribaltamento della posizione di Pasolini che aveva difeso i poliziotti, in quanto proletari, impegnati negli scontri con i contestatori figli della borghesia. Ora a morire sono i ragazzi che protestano. Muoiono nelle fabbriche o su un trattore, muoiono dentro per la consapevolezza di non avere un futuro, di non potersi permettere di creare una famiglia. Mentre quelli garantiti, tutelati, sono gli uomini in divisa. Liberi di spaccare la faccia a ragazze disarmate. Mica una novità, peraltro. Anzi, ora va ancora bene. A Stefano Recchioni era andata molto peggio. Come a Giorgiana Masi, ad Alberto Giaquinto, a Stefano Esposti, a Giuseppe Pinelli.
E pazienza per i morti sul lavoro. E pazienza se nessuno dei vertici aziendali pagherà per le migliaia di morti da amianto, per il rogo della Thyssen, per i macchinari modificati, per i ponteggi inadeguati. Se si lascia che gli studenti protestino contro gli stages, si finirà per vederli protestare contro la mancanza di giustizia. Inaccettabile..