Le eroiche truppe di Lamorgese, con incredibile sprezzo del pericolo, hanno finalmente riportato l’ordine al porto di Trieste. Anche Sua Maestà, Re e Imperatore Sergio Mattarella, ha espresso dolore per le inaudite violenze dei lavoratori sgomberati e che hanno osato opporre le loro teste provocatrici ai democratici manganelli delle invitte truppe di Lamorgese.
A loro, agli eroi in manganello ed idranti, è giunto il plauso incondizionato dei sindacati e del loro padrone, il presidente di Confindustria. Perché il popolo italiano ha finalmente capito che si può scioperare con l’immarcescibile sostegno del governo e del padronato, solo per rispondere alle indegne provocazioni di chi, salutando da lontano, non chiude il pugno o non agita sufficientemente la mano per fugare ogni dubbio democratico sulle ragioni del saluto.
I lavoratori del porto, da additare come nemici del popolo italiano e da segnalare a questure e prefetture, devono sapere che Sua Divinità Mario Draghi non tollererà nel modo più assoluto una ulteriore astensione del lavoro. E con la attenta vigilanza democratica dei sindacati e delle sapienti truppe di Lamorgese si controllerà che i portuali non mettano in atto un criminale boicottaggio lavorando con insufficiente impegno. Il governo di Sua Divinità, protetto dal servizio d’ordine dei valorosi sindacati, valuterà se innalzare a 12 ore l’orario quotidiano imposto ai fannulloni scioperanti.
Ma con il più autentico spirito democratico si provvederà in una fase successiva ad epurare i nemici del padronato e dei sindacati, per sostituirli con i generosi contributi delle truppe da lavoro in arrivo da Paesi fratelli o anche solo cugini. D’altronde i prodi padroni confindustriali hanno chiarito che il lavoro è un privilegio. Dunque è solo per la grande generosità che contraddistingue la nobile categoria che il lavoro viene addirittura accompagnato da un salario. Ma per gli ingordi non è mai abbastanza.
Il popolo italiano deve sapere che, a causa dei pericoli per la democrazia provocati dai portuali, le eroiche truppe di Lamorgese non potranno intervenire contro il ben più modesto fastidio provocato da lavoratori impegnati nella distribuzione a pagamento di sostanze tossiche, contro i folkloristici esempi di simpatico capolarato, contro comprensibili occupazioni di case popolari o di alloggi privati. Tantomeno contro il divertente fenomeno mafioso, vero esempio di tutela dell’immagine italiana nel mondo.
Dura lex sed lex, come dicevano i vichinghi o i fenici o qualcun altro, e Sua Divinità, Sua Maestà e Imperatore e l’eroica Lamorgese faranno rispettare le decisioni di Confindustria. A qualunque costo, sino alla vittoria.
2 commenti
Perfetta interpretazione della realtà
condivido amaramente l’ironia descrittiva dell ‘autore. w i sindacati, viva ilmpdc abbasso i lavoratori