Circa mille miliardi di Pil complessivo nel Nord Italia, quasi 600 nel Nord Ovest e 400 nel Nord Est. Però, per le Ferrovie, le due macro aree non meritano di essere collegate direttamente.
Per andare da Torino a Trieste, o anche solo a Venezia, occorre cambiare a Milano. Oppure passare per Bologna. Un colpo di genio dei vertici ferroviari nazionali che, evidentemente, hanno deciso che i precedenti collegamenti diretti, con il Frecciarossa, erano troppo comodi.
Siamo nati per soffrire e, dunque, occorre creare ostacoli alla vita delle persone, occorre penalizzare i commerci, le collaborazioni lungo l’asse principale dell’economia nazionale.
E diventa una vergognosa presa in giro la polemica sulla Tav Torino Lione. La capitale subalpina sarà collegata direttamente con la città francese e con Parigi, ma non con Verona, Venezia, Trieste.
Chissà se, chiusi dentro il grande raccordo anulare di Roma, i vertici dei trasporti su rotaia hanno a disposizione una banale cartina geografica. Probabilmente no. Oppure sono iper atlantisti e, per ubbidire a Biden, hanno deciso di impedire i collegamenti Est-Ovest come monito ai cinesi per la loro Via della Seta ferroviaria. Degli eroi, in pratica. A spese nostre, però.