Sono tanti i fatti di cronaca che recentemente hanno coinvolto giovanissimi utenti di Tik Tok. La morte di una bambina di 10 anni a Palermo per una sfida raccolta da Tik Tok, la denuncia per «istigazione al suicidio» per l’influencer siracusana che ha pubblicato una sfida estrema su Tik Tok, la fuga di due minorenni dopo essersi conosciute su Tik Tok, e un ex insegnante di 57 anni che si fingeva adolescente per adescare bambine su Tik Tok.

Il filo rosso di tutte queste tristi vicende è Tik Tok, il più giovane social network (dopo Facebook e Instagram) che, a ritmo di brevi clip musicali (e non solo), sta spopolando tra i più giovani. Tik Tok è una piattaforma digitale con l’identità di una vera e propria community all’interno della quale vengono caricati video challenge. Video che spesso veicolano coreografie divertenti e simpatici doppiaggi. A volte, però, rendono virali, mascherate da giochi, delle mode che possono rivelarsi molto pericolose. E ultimamente succede sempre più spesso.
Per questa ragione molti genitori si chiedono come proteggere i propri figli: vi abbiamo dato dei consigli a questo articolo. Inoltre abbiamo parlato del – mancato – rispetto della privacy da parte dei social network, a questo link. Tutti questi fattori hanno spinto il Garante della privacy a intervenire, bloccando Tik Tok per i minorenni: qui trovate l’intera storia.
A 10 anni si strangola per un video su Tik TOk
Antonella Sicomero, 10 anni, è morta per asfissia lo scorso 21 gennaio. Questa è la versione confermata dall’autopsia all’Istituto di Medicina legale del Policlinico di Palermo. Quella mattina la piccola era stata rinvenuta senza vita dai genitori nel bagno di casa sua. La morte è stata provocata da una corda stretta attorno al collo e attaccata alla barra porta-asciugamani. Saranno le Autorità competenti ad indagare e ad accertare se la morte della bambina sia in qualche modo correlata a una blackout challenge su Tik Tok. Uno gioco online. Una «sfida ad appendersi» che contiene l’invito a resistere il più possibile senza respirare. Intanto, gli inquirenti stanno cercando di accedere ai contenuti dello smartphone della bambina, finora senza successo.
Influencer siracusana denunciata per istigazione al suicidio
Sempre in Sicilia, questa volta nel siracusano, e rimanendo in tema di sfide estreme, un’influencer siracusana è stata denunciata per «istigazione al suicidio». Nel tempo la donna 48enne aveva pubblicato numerose «video sfide» ritenute assurde e pericolose (soprattutto per i minorenni), che le hanno permesso di ottenere popolarità e followers di diverse età.
L’ultima sfida estrema consisteva nella copertura totale del volto con del nastro adesivo trasparente, restando così, senza respiro. Le immagini della sfida sono state pubblicate su TikTok e rintracciate durante il monitoraggio della rete internet da parte della polizia postale di Firenze.
La procura di Firenze, che coordina le indagini, ha emesso un provvedimento urgente di perquisizione, anche informatica, e sequestro degli account social dell’influencer. Intanto, il predetto video è stato immediatamente segnalato dal Centro nazionale per il contrasto alla pedopornografia online del servizio polizia postale di Roma e rimosso dalla piattaforma TikTok.
Pontedera: si conoscono su Tik Tok e fuggono insieme
Dalla Sicilia ci spostiamo a Pontedera, in provincia di Pisa. Una 17enne è fuggita, ancora una volta, insieme a una ragazza di un anno più giovane di Reggello (Firenze) con cui si sarebbe conosciuta su Tik Tok. Data per scomparsa dal 14 gennaio, la 17enne era tornata nella comunità per minorenni che la ospita la mattina del gennaio, ma nel primo pomeriggio gli operatori della struttura ne hanno segnalato l’assenza alle forze dell’ordine.

Ora la ragazzina è di nuovo in fuga ed è irreperibile. Nei giorni scorsi, come documentato anche da alcuni filmati pubblicati sul social Tik Tok, le ragazzine erano state a Bologna, dove probabilmente avrebbero dormito da un amico. La 17enne si era allontanata da casa senza cellulare, né documenti. Con sé aveva portato solo il tablet del fratello, che avrebbe utilizzato in alcune occasioni per connettersi ai social collegandosi a reti wi-fi.
57enne adescava minori
Un’altra triste vicenda vede protagoniste almeno 41 infraquattordicenni di diverse province d’Italia, tra cui Milano, Gorizia, Viareggio, Firenze, Pistoia, Carrara e La Spezia. Un 57enne milanese, fingendosi adolescente, ha adescato almeno 41 tra bambine e ragazzine, di età compresa tra i 6 e i 14 anni. Attualmente è detenuto. Gli è stata applicata una misura di Sorveglianza speciale dal Tribunale di prevenzione su proposta del Questore di Milano. Il suo curriculum giudiziario è notevole.
Condannato precedentemente a 8 anni di reclusione e all’interdizione dall’insegnamento presso qualsiasi tipo di struttura sportiva, l’uomo è rimasto in carcere fino al 2005. Una volta libero, con l’avvento dei social network, ha affinato le sue tecniche di adescamento, scovando le giovani vittime attraverso Facebook, Instagram e più recentemente con TikTok. Di nuovo detenuto fino al 2009, si è reso ancora una volta autore di condotte adescatrici a seguito delle quali è rientrato in carcere.