Uno dei più originali creatori di pipe italiani è Baldo Baldi, morto lo scorso anno all’età di 74 anni.
Genovese, si laureò in architettura. Da ragazzo voleva fare lo scultore, ma in seguito a una bizzarria del destino diventò produttore di pipe. Fumatore fin dall’età di diciassette anni, non aveva abbastanza soldi per comprarle: di conseguenza decise di farsele da sé. Un giorno, al momento di pagare un’otturazione, il dentista gli chiese come compenso la pipa che stava fumando: da quel momento, nel lontano 1966, Baldi decise di dedicarsi alla produzione.
Fin da subito le sue creazioni si sono distinte per le forme molto particolari ispirate a grandi artisti quali Pablo Picasso, Salvador Dalì e Giacomo Balla. Cubismo e Futurismo furono le sue prime fonti di ispirazione, che portarono alla nascita di pezzi molto squadrati e dalle fogge non comuni. Lavorava esclusivamente da solo, nella sua bottega situata nei carugi di Genova. Nel suo laboratorio, ispirato alle botteghe rinascimentali, non utilizzava macchine, ad esclusione di un antico trapano a mano.
Le radiche che sceglieva personalmente e che provenivano tutte dalla valle Argentina, nell’entroterra di Arma di Taggia, in provincia di Imperia, venivano stagionate per non meno di venti anni prima di essere lavorate. La sua produzione era molto limitata perché ogni pezzo gli costava non meno di quattordici ore di lavoro. Per questo motivo i prezzi delle sue creazioni erano, e sono, molto elevati. Lui stesso affermò che c’erano collezionisti disposti a spendere anche diecimila euro per una delle sue pipe, che spesso erano impreziosite con bocchini di materiale raro, dall’avorio fossile alle ossa di zebra. Una sua creazione pare sia stata esposta al MOMA di New York. Forse a qualcuno potrà sembrare eccessivo spendere più di duemila Euro per una pipa. Ma se si tratta di una creazione di Baldo Baldi sappia che si porterà a casa un’autentica e irripetibile opera d’arte.
Anche la Sicilia ha il suo produttore di eccellenza. Si tratta di Salvatore Amorelli, detto Totò, che in quel di Caltanisetta ha iniziato a fabbricare pipe nel 1980, quando aveva appena vent’anni. Tre i punti di forza di questo talentuoso pipemaker: la qualità, la fantasia e il marketing.
Le sue pipe sono prodotte scegliendo i migliori ciocchi provenienti dalle montagne interne dell’isola che, a detta di molti, sono i migliori in assoluto, per via della grana dritta. La stagionatura lenta e la lavorazione rigorosamente manuale permettono agli artigiani dell’azienda di realizzare oggetti unici. Le forme, infatti, sono molto particolari, allo scopo di colpire la fantasia degli acquirenti che ormai si contano in tutte le parti del mondo. Forme spesso bizzarre che si discostano dai modelli tradizionali e che possono sembrare oggetti pensati più per i collezionisti che per i fumatori abituali.
Il che può anche essere vero, ma è soprattutto un modo che ha permesso ad Amorelli di farsi conoscere fin dai suoi esordi. Un’attitudine alla promozione incentivata con la realizzazione di una pipa per Papa Wojtyla, una per Bill Clinton a forma di sassofono e una per Helmut Koll con un simbolo che rappresentava l’unificazione delle due Germanie. Pezzi unici di cui si è parlato molto e che hanno permesso al loro ideatore di farsi conoscere anche al di fuori della cerchia degli appassionati. Ogni pezzo è impreziosito da un inserto in oro tra cannello e bocchino che permette il perfetto allineamento tra le due parti. Un segno distintivo per pipe che non sono costosissime, visto che i loro prezzi vanno dai 120 Euro in su.