“Avremo a regime, tra sei mesi, lo smart working come una delle modalità contrattualizzate di espressione del lavoro pubblico e avremo esperienze da studiare.. Questo è il percorso che abbiamo individuato: massimo pragmatismo, massima flessibilità e massima responsabilità.. Ritorno alla normalità non vuol dire ritorno a come eravamo prima, ma ritorno con una valorizzazione delle esperienze che abbiamo fatto e con il lavoro agile contrattualizzato, dunque regolato”. Chissà se qualcuno si ricorda queste dichiarazioni, del lontano maggio di quest’anno. Dichiarazioni di tal Renato Brunetta, allora ministro della pubblica amministrazione. Ed ora pure. Solo che ha rinnegato tutto.
Ora, secondo il ministro della coerenza, occorre dimenticare ogni forma di smartworking e tornare a lavorare negli uffici, in presenza. E tutte le ricerche sulla maggior efficienza garantita dal lavoro da casa? Dimenticate, cancellate, mandate al rogo.
E la riscoperta dei borghi dove conciliare il lavoro con la qualità della vita? Boiate, i baristi delle grandi città sono contrari e, dunque, borghi e periferie devono tornare nel loro angolo dimenticato. I borghi continueranno a svuotarsi, le periferie urbane avranno il solito ruolo di quartieri dormitorio e di libero spaccio di droga.
Le nuove professioni? Troppo nuove per Brunetta. La transizione ecologica? Sarà per le prossime generazioni. Tutt’al più si obbligheranno i dipendenti pubblici ad andare al lavoro a piedi per non affollare bus e tram. E chi, da pendolare, utilizzava i treni, avrà l’opportunità di allenarsi per la maratona. Chissà se Brunetta rinuncerà all’auto ministeriale.
D’altronde dopo i siluramenti di Toninelli, Azzolina, De Micheli, si sentiva la mancanza di un ministro ridicolo. Non inesistente come Bianchi, non incapace come Giovannini. No, ridicolo. E Brunetta è sicuramente il candidato ideale per il ruolo.
1 commento
CERTAMENTE DOPO LA AZZOLINA E TONINELLI CI VOLEVA ANCHE UN ALTRO INCAPACE E BUFFONE PER COLMARE LA MISURA.
MA ADESSO SIAMO ARRIVATI AL MASSIMO, QUINDI DOBBIAMO SPERARE CHE IN FUTURO CI SIA FINALMENTE QUALCHE POLITICO VALIDO