Diventano sempre più evidenti gli effetti devastanti delle sanzioni contro la Russia. Economia in ginocchio, finanza disperata, costo della vita alle stelle. A Mosca? No, a Varsavia. Mentre le piangine televisive ed i loro colleghi cartacei non perdono occasione per ricordare ed amplificare le difficoltà della Russia, Agcnews riporta i dati ufficiali della Polonia, alle prese con una inflazione record del 18,4%. Mai così alta dal dicembre 1996.
Però va decisamente peggio per i consumi delle famiglie polacche: i trasporti sono aumentati del 23,7% ed il cibo e le bevande del 24%. Però il governo atlantista di Varsavia insiste nel voler essere al primo posto tra i maggiordomi di Biden. E investe sempre di più per sostenere la guerra di Zelensky. Chissenefrega delle difficoltà delle famiglie polacche, l’importante è far felice il folle di Kiev. Con la speranza che il padrone di Washington apprezzi e conceda alla Polonia qualche osso in più da sgranocchiare rispetto a quelli lanciati agli altri maggiordomi europei.
Per il momento non pare che i “grandi amici ed alleati” statunitensi siano molto disponibili ad aprire i cordoni della borsa. Perché il loro primo obiettivo è quello di distruggere la competitività dell’economia europea. Dopodiché potranno anche sostenere i botoli più fedeli e più scodinzolanti. Ma gli aspiranti al ruolo di cagnolini sono tanti, troppi. Ed il padrone non intende accontentare tutti. Varsavia si candida ad un ruolo da gendarme statunitense nell’Europa dell’Est. Probabilmente avrà successo, nonostante si moltiplichino gli aspiranti al posto di servitore. Però, anche in caso di conquista del ruolo di primo cameriere, il governo polacco si ritroverà a guidare un Paese sempre più povero. Non proprio una bella prospettiva per i polacchi.