Bene siamo vicini alle vacanze pasquali, ormai…
“Bella vacanza di mexxx…” ha dimenticato il microfono acceso. Forse appositamente. E ha parlato chiaro e forte, con quella voce roca da coatto. Adolescente e iroso.
Potrei far finta di niente. In fondo è uno dei pochi vantaggi della DAD. Puoi fingere di non aver sentito. Mentre in classe… Ma…
Vacanze sono comunque. Belle, brutte o di mexxx, come hai detto (risatine filtrate dal video… lo so, un prof. certi termini non li dovrebbe usare… ma, in fondo, penso che abbia ragione. E poi, secondo voi, questa è ancora scuola?)

Naturalmente bisogna prima capire cosa significhi davvero la parola “vacanza”. Che viene, naturalmente, dal latino. “Vacare” vuol dire mancare. Indica un’assenza. Un vuoto.
“A proffe, quanto a vuoto qua semo a posto. Nun c’è sta più nulla. Bar, pub, parchi…. Nun ce sta più un caxxo da fa’…” sì, lo so, tale linguaggio dovrei ritenerlo inaccettabile. Ma provateci voi a fare la vita che stanno facendo. A diciott’anni, intendo. Non ora, che magari siete pensionati, e vi cambia poco. La passeggiata col cagnetto. La pensione che arriva comunque. Le serate davanti alla TV… Provate, per un momento, a rompere il guscio di egoismo e di paura in cui vi siete rinchiusi. E a ricordare…. Altro che bestemmie…
Hai ragione, sotto un certo punto di vista. Ma la “vacanza” non dovrebbe essere intesa come fare casino, per usare il vostro, cosiddetto, linguaggio.
E non è neppure un momento di riposo. Per ricaricare le batterie… La vacanza è, o meglio dovrebbe essere ben altro…

“E che altro ha da esse na vacanza prof.? Sta’ a casa coi videogame? Io me so rotto i…” il Boro, non ho nemmeno bisogno di guardare lo schermo.
Vedete. Per i Romani, quelli veri, quelli con la maiuscola, la vita si svolgeva tra due poli. Negotia e Otium. Non si doveva vivere solo per i Negotia, gli affari pubblici o privati che fossero. L’Otium era essenziale. Imprescindibile…
“Allora io so’ un romano antico… Sempre a non fa un c.. starei!” risate. Molte. È neppure tanto soffocate.. Evidentemente quando la cosa li tocca si svegliano. E aprono questi dannati microfoni, che, miracolo!, funzionano…
Eh no… L’Otium latino non indica il non fare un beneamato come pensi tu ( e le risate ora soverchiano il fruscio della trasmissione). Piuttosto rappresenta la necessità, periodica, di rientrare in noi stessi. Perché, vedete, noi siamo sempre presi da ciò che è fuori di noi. Lavoro, impegni, persone… E tutto questo ci fa dimenticare chi siamo. Ci fa perdere di vista noi stessi.
L’Otium o, se volete, la vacanza, quella autentica, dovrebbe permetterci di ritrovarci. Fare il vuoto. In noi…
“Più vuoto di così prof… nun se vede più nessuno. So’ mesi e mesi che se sta sempre soli…” non posso vederlo in volto. Ma la tristezza mi giunge dalle parole. E dal tono.
Questo non è vuoto. È solo isolamento. E nell’isolamento non siamo soli con noi stessi. Siamo, anzi, oberati dalle paure collettive. Dai fantasmi che si agitano intorno a noi. E a quello pensiamo. Quelli ci dominano e ossessionano…

Il silenzio, ora è assoluto. Microfoni e telecamere spenti. Eppure ho la sensazione che stiano ascoltando.
Continuo.
La vacanza, il vero vuoto, è, appunto, lo svuotarsi (scusate il gioco di parole) di tutto questo. Non ascoltare più, non vedere più i fantasmi che ci perseguitano da fuori. Essere liberi. Perché la vacanza è libertà. Ma la vera libertà è interiore…
“A proffe… Lei ce parla de ste robbe da monaci, quelli là sulle montagne che se intorcinano tutti e non magnano e non… Ma pe’ me esse libero significa poté andà ‘ndo me pare…”
Libero… Ma se dove vai ti porti dietro le tue paure, i tuoi fantasmi, sei… libero? Quello che andrà al mare con la mascherina, il casco con la visiera, i guanti, più bardato di un palombaro ( tornano le risate, una vera esplosione, il dialogo col Boro è sempre efficace…) insomma chi andrà in vacanza all’estero, perché gli aereoporti sono aperti, e tu non puoi andare ad Ostia, ma chi ha i soldi può andare alle Maldive.. perché questo ha, di fatto, decretato il governo..
“Sti fiji di na madre ignota…” fingo di non aver sentito…

Se continuerà a portarsi dietro le sue paure, il terrore del Covid, della morte, sarà davvero libero? Sarà davvero in vacanza? O non sarai più libero tu, che paura non hai, che resti solo con te stesso, e te ne freghi dei fantasmi? Pensateci…
La connessione sta per cadere.
Buona Pasqua ragazzi…
“Buona vacanza, prof. Non se diverta troppo, che c’ha n’età…”
Il Boro ha avuto l’ultima parola.