Casa, dolce casa. Se poi è quella dei nonni, dei bisnonni, nel piccolo paese da cui erano partiti per cercar fortuna, meglio ancora in questa estate in cui il ministro cognato miracolato spiega che le spiagge concesse quasi gratuitamente bisogna pagarle a caro prezzo. Dunque, se sei un lavoratore normale, riscopri il fascino della tradizione, riscopri le tue radici e le vacanze le trascorri nella casa di famiglia che avevi dimenticato per decenni.

Potrebbe essere anche utile. Non solo per risparmiare. Dopo che i neomeloniani ti spiegano che se lo stipendio cresce del 3% ed il carrello della spesa ti costa l’11% in più, sei diventato più ricco, ti guardi il portafoglio vuoto e decidi di disertare le solite località di villeggiatura, hai la scelta se puntare sull’Albania o se riaprire casa in paesi semiabbandonati. E, nel secondo caso, riscopri radici, tradizioni, legami. Riscopri ciò che sei. Capisci che non sei soltanto un consumatore ma che sei figlio, nipote, bisnipote di qualcuno. Che sei erede di una storia. Che non sei un essere indifferenziato, uguale ad un consumatore di Los Angeles e di Seoul.

Così puoi divertirti a leggere che nei luoghi per vip idioti un caffè ed una bottiglietta di acqua possono costare 30 euro, perché un caffè non è solo un caffè ma è “una esperienza”. Quanti sono, secondo il ministro miracolato, gli imbecilli che continueranno a venire in Italia per farsi prendere in giro con caffè esperienziali da 30 euro? Quanti sono gli allocchi pronti a pagare 18 euro per una pizza con ingredienti “eroici” prodotti a 100 metri dal locale ricavato in un sotterraneo?

Dal Nord a Sud la fuga dei turisti dalle località più note si intensifica. Ed il borgo natio ne beneficia. In attesa che il ministro miracolato vieti il ritorno a casa.