Negli ultimi giorni Torino è stata sede di alcune manifestazioni aperte al pubblico che hanno come possibile effetto il rilancio dell’economia nazionale.
Infatti al Salone dell’Auto, ambientato fra Parco del Valentino e centro cittadino, si è abbinata la prima edizione del Bocus d’Or Off, un evento che si ricollega al concorso per chef più famoso al mondo, tenuta in contemporanea con la mostra all’ex-Borsa Valori sulla storia e la tradizione della cucina italiana.
Design e manifattura automobilista, dunque, unnite a enogastronomia e cultura della cucina: un mix che mette gola, attira i più curiosi e stimola le più vive passioni italiane. E non solo, perché in questi giorni di stranieri a spasso per Torino se ne sono visti parecchi. Segno che il ‘made in Italy’ è ancora attrattivo e fonte di ispirazione per gli stili di vita e le produzioni del resto del pianeta.
In questa epoca di decadimento del ‘Bel Paese’, sapere che la ‘capacità di fare’ degli italiani è ancora una fonte di interesse all’estero, oltre al rinomato patrimonio artistico-culturale che il mondo ci invidia, alle infinite distese di spiagge fruibili nel mezzo del mar Mediterraneo e alle armoniose vallate alpine che ogni anno ospitano milioni di turisti ‘all over the world’, non può che dare una scossa ad un paese addormentato e intimorito dallo spread e dalle sirene globaliste.
In fondo, si tratta di semplicemente di avere qualche idea originale (che agli italiani generalmente non mancano), metterci un po’ di sana passione (altra dote tipicamente nostrana) e organizzarsi nel creare e far conoscere prodotti innovativi nel segno della tradizione più antica italiana (anche questa molto ammirata oltre confine): e allora, cosa stiamo aspettando?
Photo credits by Augusto Grandi