Adesso arriva anche l’analisi di Banca d’Italia a bocciare le politiche dei guerrafondai che usano i soldi dei contribuenti italiani per foraggiare le follie di Zelensky. E la ricerca presentata sulle prospettive dell’economia piemontese rappresenta un atto di accusa nei confronti del piemontese Guido Crosetto che, di queste politiche atlantiste e guerrafondaie, è uno dei massimi ispiratori.
“L’indicatore Regio-coin, che misura le variazioni trimestrali delle componenti di fondo del Pil – ha spiegato Cristina Fabrizi, coordinatrice della ricerca – è divenuto negativo nel terzo trimestre di quest’anno per la prima volta dal 2020”.
Dunque economia in rallentamento, prospettive di aumento della cassa integrazione, frenata dell’edilizia grazie alle geniali nuove misure sul superbonus. In compenso le aziende, beneficiarie delle misure governative, vedranno aumentare ulteriormente i fatturati. Anche perché buona parte degli imprenditori, quasi il 60%, intende aumentare nuovamente i prezzi, già cresciuti negli ultimi mesi.
Quanto agli investimenti, subiranno una frenata ma non caleranno in valori assoluti. Peccato che la quota maggiore sia destinata ad un maggior efficientamento energetico. Ciò significa che si ridurranno gli investimenti per rinnovare gli impianti produttivi, per la ricerca, per lo sviluppo. Imprenditori perennemente in difesa, dunque.
A rimetterci, come sempre, saranno le famiglie piemontesi che non hanno strumenti di difesa contro le misure atlantiste di Crosetto e complici. D’altronde non c’è un’idea che sia una per rilanciare un territorio in crisi da decenni. Ci si balocca tra gli ennesimi incentivi destinati ad aziende che se ne fregano del territorio e gli ennesimi sacrifici pretesi dalle famiglie costrette a mantenere imprenditori incapaci, ed ora anche folli sostenitori della terza guerra mondiale. Il risultato, inevitabile, è il peggioramento del clima di fiducia. Ed anche la compravendita di case ha subito una improvvisa frenata: un segnale da non sottovalutare. Ma che i crosettiani continueranno ad ignorare. In attesa di un eventuale “contrordine atlantisti” in arrivo direttamente da Washington.