Si possono avere dei falsi ricordi? O meglio, si può pensare di ricordare qualcosa che non è mai esistito o non è mai accaduto? Scopriamo che cos’è l’effetto Mandela e come funziona.
Che cos’è l’effetto Mandela?
L’effetto prende il nome da Nelson Mandela, attivista politico e sociale sudafricano, che combatté contro l’apartheid. Proprio per queste battaglie venne arrestato e condannato all’ergastolo, per poi essere rilasciato nel 1990, dopo 27 anni di prigionia.
Il nome dell’effetto quindi non deriva direttamente dal personaggio, ma da un evento a lui collegato.
Molte persone infatti hanno la forte convinzione che Nelson Mandela sia morto in prigione negli anni ’80, mentre la sua morte avvenne fuori di prigione nel 2013.
Ma come si scatena questo effetto?
Teorie sulle possibile cause dell’effetto Mandela
Esistono svariate teorie che cercano di spiegare l’effetto Mandela, alcune più sensazionalistiche, altre più realistiche, in ogni caso non ci sono veri e propri studi reali che possano spiegare i falsi ricordi.
La teoria che si ritiene più fondata è quella collegabile alla teoria psicologica.
La teoria psicologica
Questo effetto potrebbe essere dovuto ad errori di rielaborazioni dei ricordi: il fatto di aggiungere, ad informazioni mancanti, altre che riteniamo veritiere poiché lette o sentite da qualche parte, ma che il più delle volte possono risultare erronee.
Quindi a livello psicologico, l’effetto Mandela va a correggere dei deficit di memoria, riparando al problema con sostituzioni di informazioni, non corrispondenti al vero.
La memoria collettiva
Inoltre, alcuni studi di psicologia sociale connettono l’effetto Mandela con il concetto di memoria collettiva.
La memoria collettiva può essere considerata come un bias cognitivo legato all’interpretazione della realtà, un’interpretazione che alle volte preferisce seguire ciò che la massa pensa o come essa percepisca e rielabori un’informazione.
La nostra memoria non è affidabile al 100%; proprio per questo, alcune volte, preferiamo aderire e rispondere su argomenti di cui non abbiamo conoscenza come la maggior parte della comunità risponderebbe, finendo alle volte per autoconvincerci su qualcosa, invece che accertarsi sulla veridicità della questione.
Effetto Mandela: alcuni esempi
Ecco alcuni esempi per vedere come funziona e testarne l’effetto:
1. L’uomo del gioco del Monopoly non ha mai portato il monocolo
2. Darth Vader non ha mai detto “Luke, io sono tuo padre”
“Luke, io sono tuo padre” è una delle frasi più celebri della saga di Star Wars, ma è anche sbagliata. Quello che in realtà ha detto Darth Vader è: “No, io sono tuo padre”.
3. La regina in Biancaneve non dice: “Specchio, specchio delle mie brame”.
Nel celebre cartone animato della Disney “Biancaneve”, la regina cattiva in realtà non dice “Specchio, specchio delle mie brame“, bensì “Specchio, servo delle mie brame”.
I numerosi esempi ove si può riscontrare una falsa credenza collettiva hanno provocato in molti la convinzione che l’effetto Mandela sia in realtà frutto di una cospirazione, volta a far credere che determinati eventi si siano svolti in maniera diversa dalla realtà. C’è addirittura chi suppone l’esistenza di mondi paralleli nei quali l’ordine degli eventi risponda a queste credenze collettive.