Inquietante ma affascinante la mostra “Steve McCurry. Leggere” dedicata alle immagini scattate dal grande fotografo americano e che riprendono persone impegnate nella lettura.
La mostra, ospitata al Palazzo Madama di Torino sino al primo luglio, è curata da Biba Giacchetti e le fotografie sono accompagnate da contributi letterari scelti con intelligenza da Roberto Cotroneo.
Affascinante perché gli scatti di McCurry suscitano emozioni, coinvolgimenti. Non è importante che le immagini siano costruite, che non si tratti di fotografie realizzate per caso al momento giusto nel posto giusto. McCurry studia l’immagine, la prepara ed il risultato è magico, soprattutto nei primi piani. Una precisa scelta dei colori, vivi, che catturano lo sguardo di chi contempla il lavoro del fotografo americano. È sufficiente una comparazione con i tristi e scoloriti manifesti elettorali italiani che riprendono i vari candidati per rendersi conto dell’importanza del colore e della luce.
Ma perché inquietante? Perché è difficile credere che le scelte delle foto esposte siano casuali. Ed i lettori sono quasi tutti asiatici. Giovani, adulti, vecchi. Leggono i monaci e leggono le donne dai lunghi colli deformati dalle collane, leggono i bambini indiani e gli anziani birmani. Leggono in Afghanistan, in Cina, in Pakistan, in Cambogia. Leggono a Cuba e pure a New York. Ma a rappresentare l’Italia ci sono i monumenti funebri dedicati a figure impegnate con un libro. Statue, non persone. Solo una eccezione, ma con il dubbio che non sia un libro quello nelle mani dell’uomo romano.
Forse solo coincidenze, però è l’Asia il continente in forte crescita. E se l’India è ancora un nano politico, la presenza di tanti lettori anche tra i bambini più poveri è la garanzia che la crescita non si arresterà. Perché qualunque sviluppo non può prescindere dalla cultura. Mentre appare perfetta per l’Italia una citazione di Bertrand Russell scelta da Cotroneo: “Esistono due motivi per leggere un libro: uno, perché vi piace, e l’altro che potrete vantarvi di averlo letto”.