Un giornalista dovrebbe riportare i fatti così come sono accaduti senza esprimere in modo palese la sua visione o meglio non dovrebbe permettere che il proprio pensiero possa mutare e/o cambiare la realtà di ciò che è accaduto. Anche se ciò sarà assai arduo proverò a farlo.
Il Senatore Emanuele Dessì, detto Lele per gli amici, sul suo profilo facebook fieramente pubblicava il seguente messaggio: “solo oggi ho scoperto che ho fatto bene a non studiare da ragazzo. Invece di stare addosso ai libri mi sono divertito ed ho girato un po’ il mondo. Tanto mi pare di capire che sarei stato in ogni caso un morto di fame”.
Senza entrare nel merito dell’affermazione, e soprattutto nei riguardi del soggetto che ha espresso questo pensiero, voglio limitarmi ad analizzare in modo esegetico la frase sopra riportata.
Il Senatore, anzi no scusate non ci riesco, LELE ci vuole dire (“il post è chiaramente un’iperbole” Lele dixit ) che ha fatto bene a non studiare e a non fare la professione, lui ha preferito diventare un grande imprenditore (anzi no…“Forse non sono un bravo imprenditore se la mia impresa va male, ma non vuol dire che non posso essere un Senatore” Lele dixit), che ha fatto bene a non perdere tempo sui libri e dietro ad inutili esami di stato per l’abilitazione alla professione, Lui, LELE, ha viaggiato il mondo e si è DIVERTITO (mi sono permesso di usare il grassetto perché nel post il senatore ha deciso di evidenziare il verbo… facendo chiaramente l’occhiolino alla sua carriera da italico latin lover), che ha fatto bene a fare il politico perché in caso contrario avrebbe fatto la fame come tanti avvocati, commercialisti e persino notai.
Infine ci voleva solo dire che mentre lui riceve lo stipendio pagato dagli italiani, noi morti di fame speriamo che arrivi un piccolo aiuto per permetterci di andare avanti!
Ok, ho finito di essere politicamente corretto… sapete qual è la cosa più assurda? (al netto del fatto che un senatore della Repubblica si sia permesso di additare tanti italiani come “morti di fame” e si sia permesso pubblicamente di screditare, avvilire e umiliare una manovra economica voluta dal Governo di cui lo stesso senatore fa parte) che: il post NON è ancora stato eliminato da FB, il Senatore non ha chiesto scusa (alla fine tutti possono sbagliare…basta comprenderlo), il M5Stelle, partito nel quale milita il LELE, NON ha preso le distanze da questo meraviglioso pensiero politico e infine, se leggete i commenti ancora adesso pubblicati, moltissimi sostenitori del Dessì appoggiano il pensiero e allo stesso tempo accusano la categoria dei liberi professionisti “120.000 avvocati……… Chissà quante volte hanno scritto “letterine” in nero dai 2 ai 900 euro… Poverini”, “E poi ci domandiamo perché questo paese è un disastro…330 notai che hanno chiesto il sussidio…120.000 avvocati…non ho parole…che schifo. Un avvocato per fare due telefonate, scrivere una lettera ed un viaggio da Napoli a Roma mi ha chiesto 3.200 euro…vorrei sapere se ha chiesto anche il sussidio. Bah! Sempre più disgustato”, “Queste categorie dovrebbero pagare il triplo delle tasse” e ancora “Che vergogna per pubblicare un atto un notaio prende 1000 euro”.
Purtroppo stiamo vivendo una vera e propria guerra e la speranza di ripartire “migliori”, memori dei nostri errori, sempre più uniti e coesi, quando si leggono esternazioni del genere, lascia spazio alla paura che sarà davvero un percorso lungo, difficile e molto faticoso…
1 commento
Guerra tra poveracci. Il parlamento ha sempre avuto personaggi di questo calibro. Basta dire che costui parla alla pancia degli elettori, ne più e ne meno di quanto hanno fatto in questi decenni leader di ben altro calibro, tipo Berlusconi, Bossi, Fini, Formigoni, Salvini, Meloni, Renzi, Zingaretti, noti statisti che hanno tollerato o incoraggiato il nerocome forma di legittima difesa. Se siamo nella m.. non è solo per colpa del coronavirus, ma del camcro dell’illegalità tollerata dalla legalità.