Le indicazioni del comitato scientifico in merito all’Elsavirus rischiano di scatenare le reazioni della magistratura democratica e degli altrettanto democratici giornalisti di servizio. Il divieto della stretta di mano, in particolare, è un chiaro riferimento al passato regime.
No, non a quello di Gentiloni e neppure alla dittatura del politicamente corretto: quello è il regime attuale.
Proprio al “passato regime”, il pericolo nero che atterrisce ogni sincero democratico. Niente strette di mano significa il rischio concreto che qualcuno si saluti da lontano con il braccio e la mano alzati. Oddio, chissà le reazioni indignate dell’Anpi ed i nuovi processi che i magistrati democratici dovranno approntare. Anche perché un filmato può chiarire se la mano è stata agitata, ed allora si tratta di saluto democratico, oppure se è rimasta ferma ed allora scatta la galera. Ma se la prova è rappresentata da una foto, tutto diventa più difficile da dimostrare.
E poi l’invito a rimanere a casa, rivolto agli anziani, è una chiara provocazione. No, non nei confronti degli anziani ma nei riguardi del governo del grigiocrate Monti e dei suoi ministri, a partire da Elsa Fornero. Ed una provocazione nei confronti dei media che hanno sempre sostenuto Elsa la Belva (come veniva definita dai suoi studenti). Già, perché i giornalisti avevano spiegato che a morire per il virus erano gli anziani. Ma l’invito a restare a casa è rivolto ai sessantacinquenni. Dunque a 65 anni si è abbastanza vecchi per poter crepare ma, per Elsa e giornalisti osannanti, non abbastanza vecchi per andare in pensione. Però se i sessantacinquenni non possono uscire, come faranno a lavorare?
In compenso stanno tutti muti in relazione ad un’altra misura di prevenzione: stare a distanza di sicurezza dalle altre persone. Per questo si pensa di vietare ogni manifestazione pubblica per un mese. Ma qualche esponente del governo è mai salito su un autobus? Dove si viaggia ammucchiati e dove si rischia ad ogni frenata di ritrovarsi a baciare il vicino anche se puzza come un caprone.
Tranquilli, comunque: con il caldo il virus sparirà. E pazienza se l’unica regione senza Elsavirus sia la Valle d’Aosta, non proprio con una temperatura da Caraibi e nonostante la folta presenza di turisti milanesi in fuga dalla Lombardia.