Sì, può sembrare incredibile, ma è stato proprio l’Espresso a realizzare un’inchiesta seria, affidata all’ottimo Massimiliano Coccia, sui giochi lerci della finanza vaticana nel tentativo di continuare a mettere le mani nella cassa di Enasarco. Continuare, perché Coccia dimostra che le mani sono state immerse a fondo nelle casse. E che molti denari si sono spostati avanti e indietro tra la banda che faceva capo al cardinale Becciu ed i suoi riferimenti all’interno della cassa di previdenza degli agenti di commercio.
Le stesse persone che stanno tentando disperatamente di restare al vertice di Enasarco benché la parabola di Becciu sembra essersi conclusa, e male, alla guida della finanza di Oltretevere. Ma altri personaggi sono rimasti al loro posto, anche all’interno del governo italiano. Quello stesso governo altrettanto interessato al patrimonio degli agenti di commercio. Magari per finanziare qualche attività in profondo rosso di uno dei partiti della maggioranza.

Curioso che, su tutto questo, l’oppofinzione non dica assolutamente nulla. Curioso che l’oppofinzione si limiti a strillare contro la faziosità politica dell’Espresso ma eviti, accuratamente, di leggere le inchieste che mettono in difficoltà l’attuale maggioranza. Forse il problema vero è proprio la capacità di lettura.
Tra l’altro le recenti elezioni per Enasarco stanno probabilmente portando ad un cambio di gestione dell’ente previdenziale. Con la comparsa, al vertice, di esponenti espressi anche dall’Ugl. Magari il sindacato potrà spiegare al circolo romano legato alla Sorella della Garbatella la situazione complessiva che coinvolge qualche centinaio di migliaia di lavoratori e pensionati.
Lavoratori e pensionati che si lamentano spesso non solo per le follie di questo governo impegnato a massacrare l’economia nazionale, ma anche per la gestione di Enasarco. Che, sicuramente, non è stata esente da errori. Però bisognerebbe, ogni tanto, alzare gli occhi dal proprio ombelico per guardarsi attorno. Si scoprirebbe, ad esempio, che la cassa di previdenza dei giornalisti è in profondo rosso e che si stanno prospettando pesantissimi tagli sugli assegni e sulle prestazioni erogate. Un rischio che gli agenti di commercio non stanno correndo.
5 commenti
Dire che è una vegogna è poco… Trovo che la cassa enasarco sia una truffa ben strutturata.
Non ti danno garanzie, agevolazioni, fingono che ci sono… Poi quando fai la domanda ti rispondono che è tutto finito e che non ci sono soldi… Ma stiamo scherzando. Preferirei investire la mia quota enasaeco in un fobdo pensione serio dove posso attigere ogni volta che ne ho bisogno. PAGLIACCI… NESSUNO ESCLUSO.
Sono tt ladri, papponi, cocainomani e gay!
A me hanno rubato circa 5000 euro, non sapevo che potevo andare in pensione a 65 anni con Enasarco, io ci sono andato a 66 anni e 3 mesi con INPS ed ho fatto la domanda anche all’Enasarco e mi hanno risposto che sarei potuto andare in pensione con loro a 65 anni. Ho risposto che avrei fatto la domanda e richiesto gli arretrati dal compimento dei 65 anni. Sorridendo mi hanno detto che non potevo essendo trascorsi più di 12 mesi dal compimento del 65emo anno di età, entro cui avrei potuto richiedere gli arretrati. Ho detto che avrei passato la pratica all’avvocato e, sempre sorridendo, mi hanno detto che avrei perso la causa. Parlando col legale mi ha confermato quello che mi avevano detto in Enasarco ed ho lasciato perdere. Questo è quanto! Ho versato bei soldini e mi ritrovo ad essere preso per il culo da chi mi dovrebbe tutelare e difendere, visto che con i miei contributi e quelli di altri centinaia di migliaia di agenti, abbiamo fatto acquistare un bel patrimonio immobiliare che usano tt meno che gli agenti. I posti in ENASARCO sono molto ambiti per il potere e per le prebende che elargiscono a tt.
Pensate soltanto alle ” stecche” che si dividono nella vendita dei nostri appartamenti in caso di “dismissione del patrimonio immobiliare di un ente”, è una corsa continua a farsi assegnare appartamenti di pregio ad affitti concordati ed in caso di vendita vengono svenduti a pochi soldi e chi ci rimette sono soltanto gli agenti, che vedono impoverirsi il valore della loro cassa senza che nessuno parli! L’ITALIA è questa e sono tt d’accordo, mi auguro che col coronavirus molti papponi crepino e con loro tt i ladri che formano i vari comitati e CDA. Buon anno
Non capisco l’acredine con cui i colleghi affrontino i problemi dell’ente: se uno ignora le regole della pensione è colpa sua e non dell’ente . Se uno non partecipa alla vita dell’ente la colpa è solo sua ; purtroppo il 20% del nostro tempo lavorativo deve essere impegnato ai problemi amministrativi che ci assillano, e tra questi c’è quello delle metodiche farraginose della macchina dello stato, ma anche dell’ente . Bisogna dire che l’ultima gestione ha dato una stura alla macchina , ma c’è ancora tanto da fare .
Che ci siano state dismissioni del patrimonio immobiliare a quotazioni discutibili e molte ombre nell’epoca Billè, credo si possa dire che ciò costituisce ormai “letteratura”..tuttavia mi pedoni il collega Patrizio Ascani , ma concordo con il collega che mi ha preceduto; è triste e discutibile ma in giurisprudenza ” la legge non ammette ignoranza ” . Se si ignorano le regole vigenti, non credo si possa accusare l’Ente, che di certo io non amo ma che comunque non è da confondere con un sindacato, preposto a tutelare gli interessi degli iscritti.
Ok la legge non ammette ignoranza, ma mandare un bollettino via mail a tutti gli iscritti all’ente per gli aggiornamenti con delle linee di massima, non sarebbe male. Visto con che sollecitudine lo fate a chi non fa i versamenti.
E non mi venite a dire che non avete email,
Per la pensione mi sono sentito dire che se andavo prima dei 67 anni avendo già più di 45 anni di versamenti, perdevo il 10% della pensione a vita . Ma cos’è un mutuo che ho stipulato senza saperlo?