“L’artista è la mano che, toccando questo o quel tasto, fa vibrare l’anima”.
“Kandinskij – L’Opera 1900-1940” – Palazzo Roverella – Rovigo
Con la mostra “Kandinskij – L’Opera 1900-1940”, Palazzo Roverella rende omaggio al grande pittore russo Vasilij Kandinskij, ricostruendone, con chiarezza espositiva, attraverso ottanta opere composte fra il 1900 e il 1940 circa, la vicenda umana e il percorso artistico.
L’allestimento è diviso in sezioni dedicate ai soggiorni dell’artista all’estero e ai suoi rientri in patria, periodi coincidenti con diversi momenti della sua produzione artistica, che trae origine dall’arte popolare russa, con la quale Kandinskij avrà sempre un legame profondo, e in costante relazione con il linguaggio universale della musica, che più di ogni altro obbedisce alle leggi dell’interiorità, raggiungendo le vette più alte di tensione spirituale.
Il tema portante della mostra è il passaggio lento e graduale del pittore russo dal figurativo all’astratto, che lo porterà a inventare un linguaggio nuovo, senza operare rivoluzioni radicali e senza rinnegare l’humus nutrente da cui l’artista continuerà a trarre ispirazione, ma seguendo con fiducia nuove vie dell’anima e aprendo varchi spirituali nello sterile accademismo dell’epoca.
Questo linguaggio, che si allontana dalle aride e vuote imitazioni naturalistiche per esprimere il complesso e variegato mondo interiore dell’artista, favorisce quel ruolo di spinta propulsiva alla crescita umana e spirituale che Kandinskij attribuiva all’arte e che si opponeva alle concezioni materialistiche imperanti.
Le tele qui esposte rappresentano la progressiva perdita di interesse dell’artista nei confronti degli oggetti, considerati non più rappresentativi della realtà, al punto da abbandonarli per lasciare spazio al colore e alla sua forza icastica.
Il colore proviene dall’interiorità di chi crea ed entra in diretta risonanza con l’interiorità di chi osserva, producendo vibrazioni e ondeggiamenti dell’anima.
Le forme naturali vengono dissolte per far emergere forme astratte o geometriche, che potenziano il cromatismo e il dinamismo dei colori, la linea viene volutamente spezzata per essere ricostruita in un universo più ampio che tutto contiene e nulla esclude.
Come la musica, il colore parla un linguaggio universale, immediato, diretto, il cui scopo non è riprodurre la realtà, ma proiettarci in un mondo di sensazioni sonore, visive, tattili. Attraversando l’occhio, il colore penetra nelle pieghe dell’anima dell’osservatore trasportandolo in morbide o tumultuose correnti sinestesiche.
Nel saggio “Lo spirituale nell’arte”, Kandinskij afferma che “l’armonia dei colori è fondata solo su un principio: l’efficace contatto con l’anima”.
Da questo intimo contatto nascono i triangoli acuti di luce rappresentati dal giallo, simili a squilli di tromba, la fisicità passionale del rosso, la quiete perfetta del verde, ove tutto trova pace e riposo, la profondità abissale del blu, in cui l’anima si immerge per cercare la strada del ritorno, gli azzurri che riempiono di respiro celestiale le forme rotonde, come suoni di flauto che si propagano verso l’infinito.
E al di là di ogni colore, il bianco che “ci colpisce come un grande silenzio che ci sembra assoluto”, il bianco che in nuce conserva i germogli di tutto ciò che verrà portato in essere, il bianco come la purezza originaria da cui tutto scaturisce, cristallinità e luminosità capaci di rispecchiare tutti gli oggetti di conoscenza, compresi i moti dell’animo umano, e restituirli intatti nella loro essenza.
Immerso nel richiamo dei colori, il visitatore viene invitato ad abbandonare la velleità e la pretesa di dare un significato alle opere esposte imprigionandole in una rete di parole, per lasciarsi trasformare da ciò che i suoi sensi percepiscono, fino a permettere l’incontro della propria interiorità con quella dell’artista e rendere possibile quello che possiamo definire l’eterno miracolo della creazione.
3 commenti
Ho visto la mostra ma dopo questo articolo ho scoperto nuove dimensioni dell’Artista.
Non è facile commentare un evento su un artista così noto. Annamaria lo fa con colta chiarezza, dando una chiave di lettura a tutti
Grazie
DIFFICILE COMMENTARE UN EVENTO RELATIVO AD UN ARTISTA COSI’ NOTO.
ANNAMARIA CI RIESCE CON CHIAREZZA RAFFINATA ED OFFRE A TUTTI
UN’INTERESSANTE CHIAVE DI LETTURA
GRAZIE