Da ragazzi, quando si usciva in gruppi ristretti, le ragazzine meno avvenenti cercavano di farsi accompagnare da un paio di amiche più bruttine. Per emergere, per farsi apprezzare, per approfittare del confronto. L’immagine di Enrico Letta seguito da un fiume di sostenitori – un rigagnolo, in realtà – ricorda molto lo stesso principio dei tempi adolescenziali. Per far emergere Lui, Enricostaisereno, si sono scelti accompagnatori che non rischiassero di rubargli la scena. Bruttarelli, banali, mediocri, sovrappeso. Lo squallore della normalità piddina? Ovviamente no, una scelta mirata.
Bisogna che l’elettorato si identifichi. E non può certo farlo nella Cirinnà dalle immense tenute e con cane con carta di credito. Nella nomenclatura del cachemerino, nei ministri che tutelano i posti di lavoro di moglie e compagne. L’elettore medio non può identificarsi nei professorini con il ditino alzato, con gli spocchiosi giornalisti di area, con gli altezzosi intellettuali pontificanti in tv. O con il compagno De Benedetti.
No, servono facce brutte, corpi sgraziati, tutti in divisa dietro Enrico che procede sicuro, senza divisa, verso il sol dell’avvenir. Verso un neon, probabilmente, perché il sole potrebbe far male a questo intellò prestato alla politica (e la politica lo restituirebbe volentieri se qualcuno lo riprendesse). D’altronde lo squallore è la caratteristica principale anche dell’altra campagna, presa in giro su tutti i social. Vuoi essere povero e malato o perfettamente sano su uno yacht rubato ai russi? Scegli! Non pare un grande successo. Così come non funziona più l’intervento a gamba tesa del Circo Barnum mediatico impegnato a “fermare la destra”. Manca solo una flatulenza di Littizzetto davanti a una foto di Giorgia Meloni e poi han fatto di tutto. E non hanno spostato un voto.
Enricostaisereno assicura che non è finita. E cos’altro dovrebbe dire, poveruomo? Magari potrebbe proporre una idea diversa da quelle di Draghi. Che piacciono a tutti, assicurano, ma che nessuno vuole tra gli elettori. La stessa storia del grigiocrate Monti. Uno che, nella foto di Letta, sarebbe stato perfetto.