Il bluff Draghi diventa ogni giorno più evidente. Anche perché ormai c’è un nuovo maggiordomo di Biden che pretende di guidare il governo: Enrico Letta. La vendetta del coniglio. Lui, preso in giro e defenestrato dal bugiardissimo Matteo Renzi, si sta prendendo la rivincita. E, forte del servilismo generale, detta le condizioni. Così, di fronte ad un Gentiloni che da Bruxelles insiste per accelerare – in pieno accordo con Washington – la distruzione dell’economia italiana, il maggiordomo Letta bacchetta Salvini, reo di rifiutare l’imposizione di nuove tasse.
Ovviamente Letta ha tutto il diritto di difendere le stangate volute dai commissari europei. Ciascuno si sceglie i padroni e gli amici. I sudditi italiani, evidentemente, non rientrano tra gli amici di Letta. Però è curioso che il leader del Pd pretenda di imporre la sua visione all’intero governo che, in teoria, dovrebbe essere espressione di varie anime, di varie sensibilità ed anche di interessi differenti. Invece no. Se gli obiettivi di Salvini divergono da quelli del Pd, allora il governo deve cadere. Perché lo dice Letta.
Negli accordi non rientra il Ddl Zan, non rientra l’invasione incontrollata e non rientra lo Ius Soli. Ma Letta se ne frega e procede cercando lo scontro. Giusto così, per i propri interessi. Perché sa benissimo che i pentapoltronati non vogliono le elezioni che li manderebbero a casa in massa. Sa benissimo che buona parte di Forza Italia farebbe di tutto per affondare la Lega. Sa benissimo che i burattinai del petomane di Washington non amano Salvini e faranno di tutto per non farlo arrivare al governo.
Dunque Letta si sente in diritto di imporre la linea del governo. Tanto quella dell’ex Divino Draghi è un disastro, quindi si può cambiare. Ed il leader del Pd sottolinea persino quanto sia atlantista Meloni, diventata un agnellino di fronte agli americani ma sempre più critica di fronte a Bruxelles. Un colpo da maestro, quello di Letta. Perché dimostra che Salvini non può governare in quanto non voluto dagli americani mentre Meloni non può governare poiché invisa ai burocrati europei. Di conseguenza resta solo il Pd, con i rimasugli dei pentapoltronati e magari i berluscones di servizio, da Brunetta a Gelmini. E da finto cortese e vero perfido, Letta potrebbe persino offrire uno strapuntino a Renzi. Meglio ancora a Boschi, così per sfregio.
Una soluzione complessiva che evidenzierebbe ulteriormente l’inesistenza di una autonomia italiana. Ma libertà e indipendenza sono parole che servono esclusivamente per i discorsi inutili e retorici delle istituzioni. Questo è il Paese dei maggiordomi, del “Franza o Spagna purché se magna”. Ora non si mangia nemmeno più. Ma i chierici della disinformazione di massa sono pagati apposta per spiegare che fare la fame fa bene alla salute.