Daft Punk, Banksy, Gorillaz, Deadmau5, The Bloody Beetroots, Cazzette sono i casi più eclatanti e recenti di quanto la negazione dell’immagine in campo musicale, cosa ben diversa da apparizioni pubbliche con uno pseudonimo, sia una scelta che alimenti velocemente e con grande forza il culto stesso di una personalità artistica.
Chi si cela dietro il progetto Liberato lo sa bene
fin dagli esordi del progetto sul palco del Mi Ami, dove la performance è stata eseguita dai 4 big che hanno temporaneamente prestato immagine e voce al progetto (Calcutta, IZI, Priestess e Dj Shablo) passando alla performance in penombra e nebbia artificiale della passata edizione di Club2Club, i veri protagonisti del progetto sono sempre stati tenuti molto ben celati, con tanto di esibizioni con cappucci calati sul capo, viso coperto e con backstage blidatissimi.
Al di là dell’abile e ben riuscita operazione di marketing, il progetto poggia su basi solide
i video sono maniacalmente curati da Francesco Lettieri (già autore dei clip per Calcutta e Thegiornalisti), i testi sono smart e attualissimi, toccando argomenti come amori adolescenziali, multietnicità, omosessualità e transessualità, il tutto rigorosamente in dialetto napoletano, che la recente produzione tv Gomorra ha sdoganato in tutto il globo (la serie TV in dialetto napoletano di Sky/Cattleya/Fandango è stata distribuita in 170 paesi ed è considerata il prodotto televisivo italiano di maggior successo nella storia).
Ora, è notizia di pochi giorni fa, il progetto è chiamato a misurarsi in una realtà diversa dalle occasioni precedenti
l’annuncio di Liberato alla 25esima edizione del Sonar (15 Giugno 2018) è si una consacrazione, ma anche una chiave di volta (nel bene e nel male) di un progetto che ha contribuito alla rinascita artistico/culturale di Napoli, questa volta in line up con mostri sacri e nuove realtà come Thom Yorke, Lcd Soundsystem, Gorillaz (sic), Modeselektor, Demdike Stare (il nuovo progetto di Alva Noto e Ryuichi Sakamoto) e il progetto Despacio di James Murphy e David e Stephen Dewaele dei 2ManyDjs.
Staremo a sentire e a vedere; per ora, come direbbe lui, nu bacio.