L’Italia dell’intelligenza e dei talenti, dunque un’Italia sempre più piccola, continua a credere nello smartworking nonostante Brunetta. Che, appunto, con quella parte d’Italia ha poco da spartire. È nata persino una startup, MyOrango, per individuare i luoghi migliori dove poter andare a lavorare a distanza utilizzando competenze, professionalità, intelligenza. Ma Gianluca Ranno, uno dei fondatori di MyOrango, sottolinea in un intervento a Grp Tv che lo smartworking offre grandi opportunità non solo ai lavoratori ma anche – e forse soprattutto – alle località che lo favoriscono.
Non a caso Ranno, intervistato da Giancarla Tenivella, è intervenuto da remoto, da Limone Piemonte, sulle Alpi Marittime. Una località turistica che ha puntato sui lavoratori che possono svolgere la propria attività anche a distanza. Ed in questo modo la qualità della vita dei lavoratori migliora ed il periodo di “vita” del paese si allunga anche al di fuori delle stagioni canoniche del turismo estivo ed invernale.
Potrebbe sembrare banale, ma non lo è. Perché la stragrande maggioranza delle località di villeggiatura non fa assolutamente nulla per favorire questo tipo di presenza “aggiuntiva” e non alternativa. Collegamenti in rete inadeguati, servizi inesistenti, negozi chiusi non appena i turisti stagionali se ne tornano in città. Salvo, poi, lamentarsi perché devono concentrare l’attività commerciale in pochi mesi giustificando, in questo modo, i prezzi assurdi praticati nei negozi, nei ristoranti, nei bar.
Logica da Anni 60: i villeggianti sono presenti 4/5 mesi all’anno (nella migliore delle ipotesi) e dunque il guadagno di quei pochi mesi deve coprire l’intero anno. Restando a girarsi i pollici per altri 7/8 mesi. Non funziona più così, con una popolazione che non può più permettersi lunghi soggiorni e prezzi folli. E non funziona nemmeno il continuo piagnisteo per richiedere fondi pubblici in regalo per sopperire alla mancanza di clientela.
Limone e MyOrango hanno scelto una strada diversa. Più faticosa, indubbiamente. Ma con maggiori prospettive. Faticosa perché non basta far funzionare la rete e convincere i commercianti a tenere aperto, almeno a rotazione. Occorre anche inventarsi iniziative interessanti nel corso dell’intero anno. Perché – come ha spiegato Ranno – esistono lavoratori in smartworking che amano vivere isolati in una baita sperduta, ma ci sono anche quelli che preferiscono vivere in un ambiente naturale ma con elementi di socialità, con occasioni di incontri, con momenti di comunità.
Ma anche questa è una sfida basata sull’intelligenza. Dunque saranno in pochi a vincerla.