È aperta a palazzo Reale di Milano, dallo scorso 21 giugno fino al prossimo 6 settembre, la mostra personale dedicata al fotografo Mario Dondero, dal titolo “Mario Dondero. La libertà e l’impegno”, promossa dal Comune di Milano, assessorato alla Cultura e prodotta da Palazzo Reale e Silvana Editoriale in collaborazione con l’archivio Mario Dondero.
L’esposizione, curata da Raffaella Perna, è allestita nell’appartamento dei Principi e nasce per offrire uno sguardo complessivo sull’opera di questo artista attraverso una selezione di immagini appartenenti a reportage e servizi fotografici realizzati nell’arco della sua lunga carriera, a partire dagli anni Cinquanta fino al 2010.
Accanto a molte fotografie più iconiche sono presentati diversi scatti inediti, forniti dall’archivio dell’autore, tra cui alcuni ritratti di Pier Paolo Pasolini e Laura Betti.
La prima sala espositiva, oltre al testo di introduzione alla mostra, accoglie un nucleo di fotografie di taglio sociale. Si tratta di immagini realizzate nella penisola iberica a partire dalla metà degli anni Cinquanta fino alla fotografia scattata a Malaga nel 2001 con un ritratto un uomo tenuto nel palmo di un mano di un giovane combattente repubblicano, scomparso in una fossa di Franco.
Nella seconda sala è l’Italia la protagonista con la selezione di quindici fotografie realizzate, appunto, nel nostro Paese, che ritraggono il fenomeno dell’immigrazione interna, il processo di alfabetizzazione, manifestazioni politiche e sindacali e l’attività dei pescatori a Chioggia nel 1980.
La terza sala ospita un corpus di fotografie realizzate in Irlanda, documentando diversi aspetti della realtà sociale di questo Paese, tra l’attività della leader cattolica irlandese Bernadette Devlin durante la sua campagna a sostegno dei diritti degli studenti della Queen’s University.
Le sale 4 e 5 accolgono un focus dedicato a importanti personaggi del mondo dello spettacolo, in Italia e all’estero, quali i ritratti di Pier Paolo Pasolini ripreso sul set di ‘Comizi d’amore’, Laura Betti, Carla Fracci, Enzo Jannacci, Giorgio Gaber, Vinicio Capossela, Vittorio Gassman, Eugene Ionesco, Serge Gainsbourg e Jean Seberg.
La sala 6 ospita i ritratti di alcuni tra i maggiori scrittori e letterati del XX secolo, partendo da William Sroyan, il noto scrittore americano di origine armena, ripreso alla macchina da scrivere nel 1959, a Gunter Grass, ritratto a Milano nel 1962. Sono anche presenti i ritratti di Dacia Maraini, del fondatore del movimento dei Novissimi, Edoardo Sanguineti e di Pier Paolo Pasolini ritratto in compagnia della madre Susanna nella loro abitazione all’Eur, oltre al gruppo del Nouveau Roman.
Nella sala 7 emergono i ritratti dedicati a pittori, scultori, fotografi, critici d’arte e direttori di musei, tra cui Francis Bacon, Alexander Calder, Alberto Giacometti, Palma Bucarelli, Alberto Burri, Fabio Mauri, Mimmo Rotella, Pierre Restany, Elisabetta Catalano, Mimmo Rotella, Fausto Melotti, Barbara Hepworth.
La sala 8 raccoglie un nucleo significativo di fotografie scattate in Francia, che documentano la realtà sociale e politica del Paese, narrando i congressi del partito gollista alla fine degli anni Cinquanta, le manifestazioni a favore di Mitterand dopo l’attentato subito ad opera dell’Oasi nel 1959, gli eventi del ’68, la Borsa di Parigi, il viaggio di Deng Xiaoping in Francia nel 1975, e le recenti manifestazioni in difesa dei diritti di Parigi.
I reportage scattati in Africa dominano la sala 9. Qui il fotografo ritorna a più riprese lungo l’arco della sua carriera in Algeria, durante il conflitto con il Marocco, in Nigeria, in Costa d’Avorio, in Senegal.
La sala 10 raccoglie le fotografie scattate in varie parti del mondo a partire dal 1978, tra cui fotografie provenienti dal Brasile, dove riprende la vita dei bambini di strada, fino a Berlino, nel 2989, ei giorni che precedono la caduta del muro, da Cuba, Russia, Kabuk, nelle carceri e negli ospedali dove operano i medici di Emergency.
Orari
Da martedì a domenica dalle 10 alle 19.30
Chiusura giovedì 22.30
Ingresso gratuito