Adesso che Giggino ha scoperto dove si trova l’Afghanistan sembra brutto chiedergli di documentarsi anche sull’India. Eppure non sarebbe male che il ministro degli Esteri italiano provasse a studiare i possibili scenari che si andranno a delineare dopo l’insediamento del nuovo governo a Kabul. È vero che Giggino è poco aiutato dai suoi amici e dai suoi sostenitori. Ha provato a fidarsi di Saviano – convinto che fosse non solo uno scrittore ma persino un esperto di traffico di droga – e si è ritrovato a sbagliare ogni prospettiva sull’Afghanistan.
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Ha provato a fidarsi dei giornalisti di area e si è ritrovato sulle posizioni opposte a quelle di Sua Divinità. Perché Draghi vuol coinvolgere Pechino e Mosca nei colloqui sui talebani (dopo che Merkel ha già provveduto ai contatti diretti) mentre i giornalisti di area hanno spiegato che la Russia non conta nulla poiché è un Paese di straccioni. Partiamo male, indubbiamente.
E poi c’è l’India. Paese misterioso, complicato. Prima o poi Giggino scoprirà che ha più di 1 miliardo di abitanti e che possiede l’atomica. Ma con calma, mica c’è fretta. “Torna! Sta casa aspetta a te”, deve avergli cantato Modi. Ma il ministro degli Esteri non ha capito che si tratta del premier indiano. Anche perché non piace ai media di servizio italiani, politicamente corretti.
Però con Modi e con l’India i conti andranno fatti. E molto presto. Già gli atlantisti de noantri, impegnati a blaterare contro Pechino, non hanno capito che l’India è fondamentale per contenere l’espansione cinese. E non l’hanno capito i grandi imprenditori italiani che vogliono essere difesi dal dinamismo commerciale cinese ma evitano accuratamente di commerciare con l’India che ha un interscambio con l’Italia inferiore a quello della piccola Slovenia,
L’India è tradizionalmente alleata di Mosca ed è altrettanto tradizionalmente avversaria di Pechino. È collocata in una posizione strategica ma è anche alle prese con un conflitto sempre meno latente tra indù e islamici. Conflitto interno, ma anche con i Paesi vicini. Dunque Modi avrebbe bisogno di sostegno, di accordi. Non di polemiche idiote dei media atlantisti, dei politici della gauche caviar. Ma in Italia pare chiedere troppo.
1 commento
Abbiamo il ministro degli esteri LUIGI DI MAIO che è sempre più incapace ed una totale nullità e dimostra solo tanta ignoranza.
Poi abbiamo il presidente del consiglio Mario Draghi che per prendere le decisioni deve sentire chi comanda nel mondo.
QUINDI L’ITALIA NON E’ IN GRADO DI FARE UNA POLITICA INTERNAZIONALE CHE DIFENDA I PROPRI INTERESSI ECONOMICI.
MARIO DRAGHI è un suddito quindi non è in grado di imporre scelte che valide per l’Italia.