La riconoscenza e la lealtà non sono elementi tipici dei rapporti internazionali. Però a volte succede che qualcuno abbia memoria degli aiuti ottenuti in momenti difficili e ricambi i favori quando la situazione si è ribaltata. “L’India non reciderà i legami con la Russia” ha assicurato il ministro degli Esteri indiano. E ha proseguito: “Durante il periodo di non allineamento, la Russia ha sostenuto l’India con le armi per decenni mentre gli Stati Uniti, in quel periodo, hanno fornito sostegno al Pakistan”, nemico storico dell’India.
Dunque Nuova Delhi ha continuato ad importare il petrolio dalla Russia, nonostante le sanzioni atlantiste. E continuerà a farlo. E il ministro ha anche sottolineato che proprio le sanzioni hanno creato seri problemi ai Paesi in via di sviluppo.
E questo spiega anche perché numerosi Paesi si stanno riposizionando sulla scena planetaria. Consapevoli, ormai, che gli interessi di Washington non coincidono con quelli del resto del mondo. Non se ne accorgono i maggiordomi europei di Biden, ma se ne stanno accorgendo in Asia, in Africa, in America Latina. Così Cina e Filippine si sono incontrate in questi giorni per provare a superare i contrasti ed a collaborare in campo economico. E la Russia sta trattando con lo Sri Lanka per fornire piccole centrali nucleari. Una nuova centrale russa è quasi ultimata in Turchia che, a sua volta, sta creando un asse con Pakistan (che ha candidato Erdogan per il Nobel per la Pace) ed Azerbaigian.
Persino l’Afghanistan sta provando a rientrare in gioco attraverso un accordo con la Cina per la fornitura del petrolio. Mentre il Sudafrica condurrà esercitazioni navali congiunte con Cina e Russia.
Insomma, tutti parlano con tutti e fanno affari con tutti. Tranne l’Europa atlantista, sempre più isolata per poter far parte della corte di Washington. Però la Francia è pronta a rispondere alle provocazioni economiche statunitensi. E di fronte ai 369 miliardi di dollari previsti dal governo Usa come aiuti alle aziende nordamericane per eliminare la concorrenza europea nella transizione ecologica, Parigi sta studiando misure protezionistiche per difendere l’industria francese. L’Italia, invece, aumenta il prezzo della benzina per finanziare la guerra di Biden e Zelensky..