Puoi avere una compagna eterosessuale o un compagno omosessuale, puoi accoppiarti con un cavallo o con un’asina. Ma se sei single non sei affidabile. Per il Corriere della sera la politica estera è diventata una questione erotica. Una discriminazione che si applica, guarda caso, a Narendra Modi, il leader indiano che è volato negli Stati Uniti per incontrare Biden ma senza dare grandi soddisfazioni ai russofobi di Washington.
Ed allora il Corriere ha concluso che non ci si può fidare di un uomo che ha dedicato la sua vita al proprio Paese invece di crearsi una famiglia allargata alla quale distribuire favori, denari, appalti, incarichi. Ma come può, un leader, pensare solo al destino dell’India invece che alla propria cerchia di affaristi? In altri termini, come si può corromperlo?
D’altronde le strategie delle amministrazioni Usa non sono mai andate al di là di questo concetto fondamentale: ogni uomo, o donna, ha un prezzo e se non è troppo alto lo paghiamo. Se è eccessivo si può sempre organizzare un incidente o un colpo di stato mascherato da rivolta colorata.
Con Modi, invece, bisognerebbe usare il cervello e per i burattinai di Biden non è facile. Tantomeno per i maggiordomi europei.
L’India è, potenzialmente, il maggior rivale della Cina. Anche per la propria posizione geografica. Ma per avere questo ruolo non può prescindere dalla storica amicizia con Mosca. E la Russia è perfettamente consapevole che la propria grandezza dipende dalla capacità di confrontarsi con la Cina, appoggiandosi anche sull’India. Ma giocando, soprattutto, su un’alleanza con l’Europa.
Invece gli imbecilli, o probabilmente corrotti, guerrafondai della Nato hanno compiuto il capolavoro di staccare Mosca dai maggiordomi europei e di spingere Putin tra le braccia di Xi Jinping. Senza, tuttavia, abbandonare la storica alleanza con Nuova Delhi. Davvero geniale.
Modi sta ammodernando l’India grazie alle risorse energetiche acquistate, a prezzi scontati, da Mosca. Ed i commerci indorussi sono aumentati considerevolmente proprio grazie alle intelligentissime sanzioni imposte da Biden contro Mosca.
Dunque anche se la visita di Modi negli Usa sarà seguita dai soliti accordi economici che non si negano mai a nessuno, la situazione complessiva non muterà. E l’India continuerà ad essere la protagonista di un ampliamento e rafforzamento dei Brics. Che non sono un’alleanza politica e tantomeno militare, ma che – nelle strategie di Modi – rappresenteranno un blocco economico per liberarsi dell’egemonia atlantista. Non solo dedollarizzazione, dunque, ma la creazione di un’alternativa “non allineata” che possa svilupparsi ignorando i ricatti atlantisti, le sanzioni, il furto dei depositi bancari, i sequestri delle proprietà in giro per il mondo dei propri cittadini.
Un Sud del mondo in grado di fare a meno anche della Cina, benché faccia parte dei Brics. Ma Pechino può contare sulla stupidità ed arroganza degli atlantisti per non farsi emarginare dagli altri Paesi che non sopportano Washington pur senza amare Pechino.