“La situazione è in costante evoluzione e non è possibile fare previsioni di sorta. Le suggeriamo pertanto di tenere monitorato detto sito e di contattare la Compagnia Aerea prima della partenza per avere conferme sull’operatività dei voli.
Si informa altresì che rimane comunque demandata al singolo ogni decisione in merito al viaggio da intraprendere”. È la esauriente risposta della Farnesina ad una richiesta del tour operator CTC, relativa ad un gruppo di turisti attualmente in India. Poverini, i funzionari ovviamente. Hanno dovuto inventarsi una montagna di parole inutili per comunicare un solo concetto: “arrangiatevi”.
Eppure è dura arrangiarsi, in India, per 16 italiani assolutamente sani ma che vengono ormai considerati come appestati. Il panico dilaga, improvvisamente, anche nel Paese che ha ignorato i 3mila morti nella vicina Cinama che ora guarda agli italiani come terribili untori, propagatori di morte. I lebbrosi verrebbero trattati meglio. I ristoranti dove avevano prenotato li respingono, per far pipì devono presentare le carte d’imbarco con il visto del personale medico dell’aeroporto. Vorrebbero, ovviamente, rientrare rinunciando al resto del viaggio, ed il tour operator si farà carico dei costi aggiuntivi, ma dal ministero guidato da Giggino Di Maio arriva solo l’invito ad arrangiarsi. Tanto per dimostrare l’utilità del sito ministeriale viaggiaresicuri. L’unica sicurezza è non viaggiare. Oppure ricordarsi della grande efficienza della squadra di Giggino quando l’emergenza sarà terminata.
Chissà, forse allora il ministro degli Esteri avrà persino scoperto dove si trova l’India. Che non confina con la Puglia nonostante Mittal.